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La ricetta di Sofri: “Grandi numeri per minimi costi”

COME STA ANDANDO IL POST?
di Fabio Germani

Può suonare talvolta strano, ma non è peccato giungere immediatamente alle conclusioni: a quasi un anno dal suo lancio, il Post va alla grande. Parola di direttore.
“La nostra principale ambizione – rivela Luca Sofri a T-Mag – era proporre contenuti di indubbia qualità e direi che i risultati sono molto soddisfacenti. Siamo contenti di ciò che facciamo e soprattutto del riscontro positivo che constatiamo di giorno in giorno attraverso il giudizio dei lettori”.
I termini lusinghieri si ripercuotono inoltre sulla sostenibilità economica: “Per quanto riguarda il primo anno, il nostro business plan è ampiamente rispettato”, afferma il direttore del Post senza troppi fronzoli. Ma sono i contenuti a fare la differenza, Sofri tiene a chiarirlo più volte. Seguire determinati criteri di notiziabilità, infatti, è prerogativa essenziale al fine di realizzare un buon prodotto soprattutto per via di una consolidata ipertrofia nel campo della comunicazione che spesso provoca errori grossolani o riferimenti poco raccomandabili. Basti pensare alle cronache delle proteste libiche, ai raid aerei confermati e poi smentiti a seconda delle fonti oppure alle presunte fosse comuni di Tripoli. “Il nostro punto di forza – spiega Sofri – sta nell’affidabilità delle cose che raccontiamo. Ci occupiamo di storie fondate, di notizie verificate. Tanto per capirci, non avremmo mai scritto delle fosse comuni in Libia trattandosi in verità di tutt’altra situazione. Sia chiaro, però: non c’è nulla di innovativo nel nostro lavoro. Semplicemente ci limitiamo a proporre una gerarchia di notizie che riteniamo interessanti e affidabili, chi legge il Post sa che non troverà contenuti che non rispondano a dei precisi canoni”.
E a proposito di contenuti, quali vanno per la maggiore? “È difficile indicare con esattezza le tematiche che riscuotono un ragguardevole successo. Posso dire, tuttavia, che il recente articolo di Massimo Sandal, ricercatore a Cambridge, ha attirato numerose visite, a conferma del fatto che i lettori non si appassionano unicamente agli argomenti più ‘leggeri’. In questi giorni sono andate molto bene anche le dirette politiche e quelle delle proteste nordafricane”.
Una panoramica sullo stato dell’editoria online in Italia è d’obbligo, se non altro perché gli ultimi mesi sono stati piuttosto floridi. Oltre al Post, lanciato il 20 aprile del 2010, hanno visto la luce Lettera43 di Paolo Madron e, soltanto un mese fa, Linkiesta di Jacopo Tondelli. “Il mercato dell’informazione online in Italia – osserva Sofri – presenta non poche lacune. Quando abbiamo fondato il Post c’era da parte nostra anche l’intenzione di offrire un impulso in questo senso. Qualsiasi iniziativa in rete è perciò da considerarsi senza dubbio una circostanza positiva”.
Ma per tante testate giornalistiche che nascono sul web, alcune sono costrette al commiato. L’ultima in ordine di tempo ad avere chiuso i battenti è stata Ffwebmagazine, giornale della fondazione FareFuturo. Pur ammettendo, durante la nostra conversazione, di non avere seguito con particolare attenzione la vicenda (c’è chi paventa questioni che vanno al di là della mancata autonomia economica annunciata da Filippo Rossi), il direttore non nega un giudizio complessivo sulle difficoltà che tale mercato impone: “Il contesto dell’informazione online, alquanto ostico e pigro, necessita di due variabili che devono procedere di pari passo. Da un lato assicurarsi numeri elevati e dall’altro il contenimento dei costi. Se una di queste condizioni viene meno – conclude Sofri – per il giornale si fa inevitabilmente dura”. 

 

6 Commenti per “La ricetta di Sofri: “Grandi numeri per minimi costi””

  1. […] teorico del boxino morboso spiega che oltre le gambe c’è di […]

  2. […] le gambe c’è di più Il teorico del “boxino morboso” spiega che oltre le gambe c’è di […]

  3. […] esce il libro del direttore del Post, Luca Sofri (recentemente intervistato da T-Mag), Un grande paese, pubblicato da Rizzoli. “A chi legge questo blog spesso e da tanto – […]

  4. […] ultime settimane T-Mag ha intervistato i direttori dei quotidiani online più conosciuti: Luca Sofri (il Post), Paolo Madron (Lettera43) e Jacopo Tondelli (Linkiesta). Il mercato dell'editoria su web, […]

  5. […] per le lunghe con i festeggiamenti: “In questi giorni ci hanno chiesto in molti dei bilanci (anche noi di T-Mag). Sono bilanci di grande soddisfazione: quello che volevamo che il Post diventasse in questo primo […]

  6. […] dell'editoria online è ancora “pigro” come sottolineò il direttore del Post, Luca Sofri, in un'intervista a T-Mag, ma pigri senz'altro non sono i fruitori di notizie alla costante ricerca del pezzo e […]

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