Internet, l’unica via di riscatto per l’editoria | T-Mag | il magazine di Tecnè

Internet, l’unica via di riscatto per l’editoria

LETTERA43. PARLA PAOLO MADRON
di Fabio Germani

“Dopo i primi cinque mesi di attività posso affermare che è ancora una scommessa, ma che non è stato un azzardo”. Quando annunciò la nascita di Lettera43, il direttore Paolo Madron non risparmiò critiche al mondo dell’informazione. “La drammatica involuzione dell’editoria tradizionale – scrisse nel suo primo editoriale – fa di internet l’unica possibile via di riscatto”. Investimenti sostanziosi, redattori under 30 e l’opportunità di una fruizione breve o estesa dei contenuti. E soprattutto la consapevolezza di potersi dedicare alla creazione di un prodotto pensato esclusivamente per il web senza temere negative ripercussioni sulle vendite cartacee: questa la sfida di Lettera43. “I risultati di questi mesi – spiega Madron a T-Mag – sono molto positivi. Contiamo 130-140 mila ingressi di media al giorno per 600 mila pagine viste. Il sito è posizionato piuttosto bene e coviamo delle aspettative importanti. Il nostro business plan è di quattro anni, da circa una decina di giorni siamo disponibili anche su iPad e a breve prenderanno il via delle nuove sezioni, dei canali tematici che arricchiranno la nostra offerta di contenuti”. Non solo. Da gennaio, infatti, Lettera43 si affida alla Manzoni, tra le prime concessionarie in Italia per la raccolta pubblicitaria online (la stessa del Gruppo L’Espresso, per intenderci). “Gli indicatori relativi alla pubblicità su internet – osserva Madron – sono in aumento, dunque siamo fiduciosi anche su questo fronte”.
Il ritardo del mercato dell’editoria online non ha tuttavia impedito ad alcuni attori di ritagliarsi una fetta consistente nell’ultimo periodo. “Stiamo messi meglio”, risponde non a caso Madron. “Siamo dietro a paesi quali Stati Uniti e Francia ma lo sviluppo della banda larga e del wi-fi, nonostante le lacune del settore in Italia, ha garantito il sorpasso di quelle barriere che impedivano alle buone idee di prendere forma. Sicuramente la nascita di tanti quotidiani è sintomatica del momento più favorevole”. Lettera43, il Post, Linkiesta – tanto per citarne alcuni – sono giornali tra loro molto diversi. “Seguono ognuno la propria linea editoriale – ammette Madron –. Per quanto riguarda noi, puntiamo molto sugli scoop. Cerchiamo di offrire il maggior numero possibile di notizie riguardanti gli esteri che vengono spesso trascurati dai media tradizionali, proteste nordafricane a parte”. Si coglie un sano ottimismo nelle parole di Madron. E si avverte, inoltre, la soddisfazione per la riscoperta di un giornalismo di qualità. “Non abbiamo alle spalle un gruppo di potere che ci controlla e siamo perciò liberi di di presentare i nostri articoli con un taglio decisamente originale. Siamo ancora ‘giovani’, ma Lettera43 – ribadisce il direttore in conclusione – non è stato un azzardo”.

 

3 Commenti per “Internet, l’unica via di riscatto per l’editoria”

  1. […] T-Mag ha intervistato i direttori dei quotidiani online più conosciuti: Luca Sofri (il Post), Paolo Madron (Lettera43) e Jacopo Tondelli (Linkiesta). Il mercato dell'editoria su web, afferma a tale […]

  2. […] Madron, direttore di Lettera43, ce lo aveva già confidato: “La nostra è ancora una scommessa, ma non è stato un azzardo”. Aveva ragione da vendere, […]

  3. […] le fotogallery e le due edizioni quotidiane del Tg”, si apprende in una nota. T-Mag intervistò in una precedente occasione il direttore Madron, il quale già all’epoca (erano cinque i mesi […]

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