Bologna non dimentica. Ma il governo non c’è | T-Mag | il magazine di Tecnè

Bologna non dimentica. Ma il governo non c’è

A trentuno anni dalla strage tiene banco la polemica. Paolo Bolognesi: "Un comportamento inqualificabile"

Trentuno anni. 85 morti e duecento feriti che reclamano una verità non ancora chiarita del tutto. Un aspetto marginale, a Bologna. Le promesse sono prive di significato se il governo è assente. E dal palco di piazza delle Medaglie d’Oro è stato rimarcato più volte. Nell’anniversario della strage di Bologna tanto il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime quanto il sindaco della città hanno sottolineato l’inopportunità del governo a non partecipare alle commemorazioni. “Un comportamento inqualificabile”, lo ha definito Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione. “La strategia sembra quella del silenzio, la volontà quella di far dimenticare”. E così Virginio Merola: “Dispiace e colpisce il comportamento del governo: si possono non avere risposte nuove ma non si può mancare di rispetto alle vittime, ai feriti, ai familiari e alla nostra città”.
“Il ricordo della strage – è invece il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – è scolpito nella coscienza della Nazione e sollecita l’impegno civile nel prevenire qualsiasi rigurgito di intolleranza e di violenza e nel difendere e consolidare i valori fondanti della nostra democrazia”. L’ultima apparizione dell’esecutivo a Bologna, il 2 agosto, risale al 2009. All’epoca si presentò l’allora ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, il quale fu inondato di fischi non appena prese la parola. Quest’anno a rappresentare il governo c’era il prefetto Angelo Tranfaglia. “Non mancherà l’impegno delle istituzioni, in primo luogo di governo e magistratura – ha fatto sapere durante il suo intervento nella sala del Consiglio comunale – e dobbiamo avere fiducia che anche a distanza di anni si possa dare finalmente ai familiari, alla città di Bologna e alla nazione una verità più completa”. Parole al vento perché poco prima Bolognesi aveva ricordato le recenti rassicurazioni del premier: “Il 9 maggio Berlusconi dice che bisogna aprire l’armadio della vergogna, ma dal 9 maggio fino ad adesso nemmeno un foglio di carta è arrivato ai tribunali. Quella è stata una frase detta solo per finire sui giornali”.
Assente anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, impegnato in Parlamento. In una lettera inviata alla vigilia a Bolognesi, Bersani ha ricordato come “il fatto che siano trascorsi 31 anni non può cancellare la necessità di impegnarsi per far emergere tutta la verità sulla strage di Bologna. Nessuno di noi potrà mai dimenticare quella mattina del 2 agosto del 1980, quando, alle 10 e 25, scoppiò una bomba nella stazione ferroviaria, provocando la morte e il ferimento di tanti innocenti. Dopo tanti anni di indagini e di depistaggi – ha scritto il segretario del Pd –, oggi vi sono sentenze della magistratura, ma cosa ci sia stato davvero alle spalle di quell’attentato vile e sanguinario ancora non è chiaro. Voglio garantire il nostro impegno perché vi sia una risposta. Una società civile non può accettare l’umiliazione di vedere offuscata dal segreto di Stato la ricostruzione di una vicenda così importante nella propria storia recente”. Per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, quella di Bologna fu “una strage su cui grava il peso di una verità mai raggiunta, su cui si addensa l’ombra del depistaggio, anche istituzionale, portato avanti per anni in sfregio della sofferenza dei familiari delle vittime, quella stessa sofferenza acuita ancora oggi dalla mancata abrogazione del segreto di Stato. Un segreto, quest’ultimo, che nega verità e giustizia al paese intero e che macchia di colpa lo Stato medesimo”. Verso la fine dell’anno scorso una sessantina tra giornalisti, magistrati, docenti e parlamentari firmarono un appello rivolto al capo dello Stato e al presidente del Copasir, Massimo D’Alema, con la richiesta di abolire il segreto di Stato.

 

1 Commento per “Bologna non dimentica. Ma il governo non c’è”

  1. […] 2 agosto Paolo Bolognesi il quale, durante l'ultima commemorazione della strage alla stazione, non aveva risparmiato critiche piuttosto aspre al governo nonché lanciato particolari anatemi. "Le sue gravi affermazioni non […]

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