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Quella lettera a Berlusconi: intervista a Stracquadanio

di Fabio Germani

I toni sono i medesimi contenuti nella lettera: Berlusconi deve assumere un’iniziativa per una nuova fase politica. Quando chiamiamo il deputato del Pdl, Giorgio Clelio Stracquadanio (tra i sei firmatari della famosa missiva indirizzata al premier insieme a Roberto Antonione, Isabella Bertolini, Giustina Destro, Fabio Gava e Giancarlo Pittelli), è da poco terminata la conferenza stampa del presidente del Consiglio al G20, al fianco del quale sedeva Giulio Tremonti. “Non è ammissibile il perpetuo conflitto con il ministro dell’Economia. Quello che chiediamo al premier – spiega a T-Mag Stracquadanio – è un esecutivo più solido composto da personalità diverse, capaci di far convergere all’interno della maggioranza le altre forze che condividono l’agenda presentata a Bruxelles per affrontare la crisi. Berlusconi ha la legittimazione delle urne, ma ciò non riguarda per intero l’esecutivo. Solo attraverso una posizione netta Berlusconi potrà dare seguito agli impegni presi con gli elettori e con i partner europei”.

Con l’onorevole Stracquadanio facciamo un passo indietro. E torniamo a luglio, quando annunciò l’interruzione delle pubblicazioni del Predellino, organo di informazione online da lui fondato. “Perché questa sospensione? Per il semplice motivo – scrisse il deputato all’epoca – che siamo giunti ad una fase nuova del Popolo della Libertà, una fase che sollecita anche un piccolo quotidiano on-line come Il Predellino a fare il bilancio del passato recente e i programmi per il presente e il futuro”. Angelino Alfano era stato da poco investito del nuovo ruolo e l’auspicio era quello di trasformare la sua creatura “a tutti gli effetti quotidiano on-line del Pdl, quello in cui a scrivere o a essere intervistato è innanzitutto il segretario nazionale e con lui gli esponenti di vertice”. Ma nel frattempo, osserva Stracquadanio, non è cambiato nulla. “Il Predellino ormai è un pezzo della storia del Pdl e della mia personale. Non c’è spazio per le minestre riscaldate, ma con i mutamenti in atto ho ancora voglia di fare giornalismo online (ora è l’Occidentale ad ospitare gli articoli del deputato, ndr) a patto che avvenga il salto dal ‘pionierismo’ al ‘professionismo’, modellando un’azienda che stia su da sola, che generi profitto e che paghi bene chi ci lavora. Il Predellino, invece, era completamento finanziato da me”.

Esecutivo e Pdl. Le contingenze del momento fanno dunque emergere discrepanze e punti di vista diversi nel partito di Berlusconi. Tanto che, l’indomani della pubblicazione della lettera, in molti si erano detti stupiti del nome di Stracquadanio in calce. Però, al di là dei consigli di alcuni esponenti da sempre considerati a lui fedelissimi, il premier è ora alle prese con i numeri risicati in Parlamento. E per quanto ostenti ottimismo anche su questo fronte le defezioni dell’ultima ora – Alessio Bonciani e Ida D’Ippolito, entrambi passati all’Udc – potrebbero creare qualche grattacapo al premier e alla maggioranza. Il primo appuntamento cruciale è atteso per martedì, quando la Camera si esprimerà sul rendiconto di bilancio già bocciato dall’Aula di Montecitorio non senza lasciare pesanti strascichi. “La bocciatura del testo – conclude Stracquadanio la conversazione con T-Mag – sarebbe una follia. Io lo voto, non sono schizofrenico. E come me la pensano gli altri firmatari della lettera. Dopodiché, ogni giorno avrà la sua pena”.

 

4 Commenti per “Quella lettera a Berlusconi: intervista a Stracquadanio”

  1. Bravo, Fabio.
    E non t’ha spaccato niente in testa.
    😀

  2. […] La conferma è stata data da Isabella Bertolini, tra i sei firmatari della lettera a Berlusconi (qui l’intervista di T-Mag a Giorgio Stracquadanio). “Il presidente sta prendendo in considerazione tutte le […]

  3. […] filo d’erba. Una situazione di fatto ingestibile, da “ogni giorno avrà la sua pena” come aveva profetizzato Giorgio Stracquadanio nell’intervista a T-Mag. Ma questo è lusso che il governo non può […]

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