Se con la crisi va in rosso l’industria verde | T-Mag | il magazine di Tecnè

Se con la crisi va in rosso l’industria verde

di Mario Piccirillo

Legate un osso alla coda del vostro cane, e godetevi il loop. Se volete capire come funziona il ciclo dei rifiuti nella società del consumo non avete bisogno d’altro. Se non vi piacciono le metafore, la riassumiamo così: dobbiamo produrre di più per consumare di più, perché così l’economia gira; ma così produciamo più rifiuti, che è un bel problema; allora cerchiamo di produrre di meno, così ne guadagna il pianeta; e ricicliamo, che ci tiriam su anche qualche spicciolo virtuoso; solo che se produciamo di meno le aziende richiedono meno materie prime ottenute dal riciclo; e così va in crisi il riciclo stesso. Capito il girotondo?
Non è teoria, è l’allarme lanciato dallo studio L’Italia del Riciclo, il rapporto di Fise Unire (associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti) e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. “I dati raccolti nel 2011 – dicono – lasciano intravedere segnali preoccupanti per il settore, ancora lontano dal superamento della crisi dovuta alla flessione della produzione e quindi anche della domanda di materie prime ricavate dai rifiuti”.
L’industria dell’ecologia dà i numeri, eccoli qui: “Nel 2010 il settore del recupero rifiuti ha visto un’inversione di tendenza rispetto a un difficile 2009 (in flessione media del 25%)”. Tutti positivi gli indici per i sei principali flussi di materiali avviati a riciclo “che sono tornati a crescere, ad eccezione della plastica: ottimo sviluppo per i rottami ferrosi (+67,9%), buona ripresa per alluminio (+18%), carta (+9,3%), legno (+15,4%) e vetro (+7,5%), modesta flessione per il solo comparto della plastica (- 0,7%)”. Tuttavia la fase di crescita “sembra oramai già archiviata, il 2011 sta chiudendo con una nuova flessione delle produzioni e dei consumi che potrebbero concorrere a frenare nuovamente le dinamiche positive registrate nel 2010”. Il cane è impazzito, non c’è che dire: riciclare non è più un modo per alleggerire l’ambiente dal carico di deiezioni immarcescibili dell’uomo. È un’industria con l’immagine pulita. Che per pulire ha bisogno di più sporco, sempre di più.

Mario Piccirillo è giornalista dell’agenzia Dire e ha un blog, qui.

 

1 Commento per “Se con la crisi va in rosso l’industria verde”

  1. […] anche: Se con la crisi va in rosso l’industria verde L’economia verde può ridurre le disuguaglianze sociali “Rifiuti Spa”, il rapporto di […]

Scrivi una replica

News

Medio Oriente, l’Onu ha chiesto un’indagine internazionale sulle fosse comuni scoperte nella Striscia di Gaza

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto un’indagine internazionale sulle fosse comuni scoperte nei due principali ospedali della Striscia di…

23 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Eurozona, de Guindos: «Se le cose vanno nella stessa direzione, allenteremo la posizione restrittiva»

«Se le cose vanno nella stessa direzione delle ultime settimane, allenteremo la nostra posizione restrittiva a giugno. In assenza di sorprese è un ‘fatto compiuto’».…

23 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Ue, via libera del Parlamento europeo al Patto di Stabilità

Il Parlamento europeo, con 359 voti favorevoli, 166 contrari e 61 astensioni, ha dato il via libera finale al nuovo Patto di Stabilità e crescita.…

23 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Meloni: «Vogliamo ridurre i divari che dividono il Paese»

«L’Italia è una Nazione che nel tempo ha accumulato diversi divari: tra Nord e Sud, tra la costa tirrenica e quella adriatica, divari all’interno delle…

23 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia