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La responsabilità civile dei magistrati

di Fabio Germani

Il voto della Camera sulla responsabilità civile dei magistrati apre una annosa questione, già affrontata in passato (la responsabilità delle toghe fu oggetto di un referendum nel 1987 in cui vinsero i sì, pur restando la norma per lo più inapplicata nel tempo). Le reazioni, tuttavia – soprattutto quelle dei diretti interessati e di Pd, Idv e Terzo Polo – vertono su argomentazioni diametralmente opposte all’approvazione in Aula dell’emendamento presentato dal leghista Gianluca Pini e votato compattamente da Pdl e Carroccio. In pratica “chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento di un magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni o per diniego di giustizia” può fare causa al magistrato per ottenere un risarcimento dei danni. L’emendamento è contenuto nel disegno di legge sugli “adempimenti degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee” che in verità, è stato fatto notare da più parti, contempla la responsabilità degli Stati e non dei singoli magistrati secondo una recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea.
Intervistato dal Corriere della Sera, Cosimo Ferri, giudice del tribunale di Massa ed ex consigliere del Csm, ha sottolineato che “introdurre la possibilità di citazione diretta in giudizio dei magistrati da parte delle persone danneggiate mina la terzietà, l’indipendenza e l’autonomia dei magistrati e quindi il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”.
“In questo modo infatti – prosegue Ferri – il giudice sarà esposto e condizionato soprattutto da chi ha mezzi politici ed economici per intraprendere contenziosi contro i magistrati. Non dimentichiamo che necessariamente deve distribuire torti e ragioni, scontentando una parte o se necessario entrambe a tutela della collettività. Mentre un giudice esposto alle azioni dirette delle parti non sarà più libero”.
Premesso che l’emendamento diventerà legge solo se sarà votato al Senato così come è stato licenziato dalla Camera, è opportuno constatare che la materia è delicata e meriterebbe una riflessione ben più articolata di una mera questione politica. Sul tema il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha già auspicato miglioramenti a quello che è stato definito “un intervento spot”.
Che la materia sia delicata, lo evidenziano i numeri. Il livello di fiducia nella magistratura – rileva l’Eurispes – “tocca quest’anno il 36,8%, ben 17 punti percentuali in meno rispetto alla precedente rilevazione (53,9%). Si tratta del dato più basso registrato dopo il 38,6% del 2006”.
Sono nove milioni i processi pendenti tra civile e penale. Di questi, il 90-95% dei reati restano impuniti e la spesa dello Stato per ingiusta detenzione, dal 2003 al 2010, ammonta a circa 323 milioni di euro. Inoltre, nota sempre l’Eurispes, ogni giorno per effetto della legge Pinto (n. 89 del 2001) lo Stato indennizza i cittadini per l’eccessiva durata dei processi. Stando ai dati della Corte di Strasburgo l’Italia è seconda soltanto alla Turchia con 2.121 violazioni nelle condanne inflitte dalla Corte europea ai suoi diversi ambiti di giurisdizione. La Banca d’Italia ha stimato sommariamente nella perdita annua di un punto del Pil le carenze della giustizia civile (poco meno di 15,5 miliardi di euro). La durata media di un procedimento civile è di tre anni in tribunale, tre anni in Corte d’appello e quasi due anni dal Giudice di pace.
Sempre il Corriere della Sera ricorda che nel Regno Unito esiste il principio dell’immunità giudiziaria per garantire l’indipendenza dei magistrati. In Spagna è un tribunale preposto a stabilire se Stato e magistrato debbano o meno risarcire il danno. In Francia, invece, l’azione di risarcimento può essere avanzata solo contro lo Stato. Quest’ultimo può rivalersi sul giudice nel caso in cui si presenti una mancanza intenzionale “particolarmente grave”.

 

2 Commenti per “La responsabilità civile dei magistrati”

  1. piero

    Era l’ora, in tutto questo marasma è stata fatta una cosa giusta, chi sono i magistrati per essere al di sopra della legge?
    Come dice la frase nei tribunali? La legge è uguale per tutti, anche per loro, ci penseranno prima di emettere qualche sentenza, chi sbaglia paga, perchè dovrebbe pagare sempre il cittadino che sbaglia e loro se sbagliano no?

  2. lupo

    Tutto questo,rafforza in modo esponenziale il pensiero comune a tutti noi mortali, che di questa giustizia manipolata dalle toghe rosse, non se ne può più. Visto i disastri che fanno e continuano a fare con la complicità dei bolscevichi del PD,IVD,SEL,anche FLI,UDC stanno dalla parte degli interessi personali. Ora si capisce come mai in parlamento hanno votato contro alla proposta della responsabilità civile per i magistrati. E’ risaputo che questi abominevoli magistrati targati faccia martello,utilizzano la Legge con due pesi e due misure con spregio di quello che è scritto nella costituente. CHE: “LA LEGGE E’ UGAUALE PER TUTTI”. Ma non è così per loro, se sei di sinistra una pacca sulle spalle con un stai attento per la prossima volta di fare le cose come dovrebbero essere fatte. Se sei di destra accanimento,persecuzione,stravolgimenti delle leggi pur di poter condannare.. infregandosi di tutto e di tutti.. in quanto non hanno la responsabilità civile per quello che operano

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