L’Ue contro la violenza sulle donne e sui bambini
Il Parlamento europeo ha approvato giovedì a larga maggioranza (554 voti a favore, 22 contrari e 88 astensioni) una risoluzione che si impegna a impedire eventuali tagli dei fondi comunitari destinati al programma Daphne contro la violenza sulle donne e sui bambini.
Il programma Daphne fu lanciato nel 1997 ed è l’unico, sino a oggi, volto a proteggere le categorie più deboli. L’eurodeputata portoghese di centrodestra nonché relatrice, Regina Bastos, ha stimato i costi riguardanti le violenze domestiche in 16 miliardi di euro l’anno.
Non solo. I deputati hanno sottolineato come diversi studi abbiano rilevato che una donna su quattro in Europa ha subito almeno una violenza fisica nella sua vita e più di una su dieci una violenza sessuale.
Per quanto riguarda i bambini risulterebbe invece che almeno il 26% ha subito una violenza fisica durante l’infanzia. Dunque la risoluzione del Parlamento europeo chiede in aggiunta di rafforzare l’azione comunitaria fino a sradicare la violenza di genere. Anche perché le donne non possono vantare le medesime tutele contro la violenza in tutti i Paesi membri dell’Unione.
“La lotta contro le violenze continua a essere una priorità, specialmente quando si tratta di violenze commesse da adulti, negli asili o utilizzando i social media”, ha spiegato Bastos. “Tra il 2014 e il 2020 – ha quindi aggiunto – Daphne farà parte del nuovo programma per i diritti dei cittadini. È vero che avremmo preferito mantenere il nome, ma le cose non cambieranno a livello sostanziale e la sua visibilità crescerà maggiormente. Sarà anche importante migliorare la distribuzione tra diversi Stati membri, semplificare le procedure amministrative e svolgere un lavoro di sensibilizzazione nelle scuole, nel settore medico, nella polizia e nel sistema giuridico”.