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Ambiente. Quanti rifiuti produciamo in Italia?

La Commissione europea ha aperto nei confronti dell’Italia una procedura d’infrazione per 102 discariche – di cui tre di rifiuti pericolosi – non conformi alla direttiva Ue del 1999. Le Regioni interessate sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Umbria.
In soldoni, l’Italia non si sarebbe adeguata secondo quanto previsto dall’articolo 14 della direttiva in questione secondo cui i Paesi membri avrebbero dovuto assicurare la chiusura delle discariche esistenti prima della norma entro il 16 luglio 2009, salvo dimostrare il rispetto degli standard stabiliti.
Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini (ora l’Italia avrà due mesi di tempo per rispondere alle sollecitazioni di Bruxelles), ha giudicato le ragioni della Commissione europea quali uno “stimolo per accelerare sulla raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti”.
Ma quanti rifiuti si producono in Italia? Secondo i dati Eurostat nel 2008 sono stati 561 i chilogrammi di rifiuti urbani raccolti per abitante. Non molto sopra la media europea che si attesta sui 525 kg. Alcuni partner fanno peggio di noi. Ad esempio la Danimarca (802 kg per abitante), Cipro (770), Irlanda (733), Lussemburgo (701), Malta (696), Paesi Bassi (622), Austria (601), Germania (581), Spagna (575), Regno Unito (565). Meglio invece la Francia, con 543 chilogrammi di rifiuti raccolti. I Paesi più virtuosi in questo senso sono quelli dell’Est: Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Lettonia, Romania, Lituania e Ungheria, tutti al di sotto della media europea.
Per quanto riguarda le Regioni – dati Ispra relativi al 2008 – quelle che producono il maggior numero di rifiuti sono collocate al centro e al nord-ovest: Toscana (689,3 kg di rifiuti pro capite), Emilia Romagna (685,3), Umbria (616,4), Liguria (612,8) e Valle D’Aosta (610,1). Le Regioni più virtuose, invece, risultano la Basilicata (386,3), il Molise (419,9), la Calabria (459,2) e la Campania (468,6). Sempre a livello regionale sono il Trentino Alto Adige ed il Veneto le regioni con le più alte percentuali di raccolta differenziata, pari rispettivamente al 56,8% e 52,9%.
Sono le discariche, invece, i siti più utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti urbani. È la Lombardia, però, a vantare il primato di regione che smaltisce in discarica la percentuale inferiore di rifiuti urbani prodotti, pari all’8%. La raccolta differenziata ha registrato una crescita rilevante anche in Campania (5,5% in più dal 2007 al 2008), grazie soprattutto alle provincie di Avellino (36,9%) e Salerno (33,3%) a fronte delle situazioni di emergenza rilevate negli ultimi tempi a Napoli e a Caserta.
Tutto ciò senza contare il giro di affari che ruota attorno alla gestione illegale dei rifiuti speciali, una minaccia per l’ambiente, la salute dei cittadini e l’economia. Solo nel 2010 sono state sequestrate due milioni di tonnellate di rifiuti speciali e altamente tossici. Legambiene, nel suo ultimo rapporto Rifiuti Spa, ha stimato un volume di affari pari a 3,3 miliardi di euro nel 2010 e di 43 miliardi negli ultimi dieci anni.

F. G.

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