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Il sì alle nozze gay: Obama e gli altri

di Fabio Germani

Avrà parlato anche a titolo personale, ma è pur sempre il presidente degli Stati Uniti. E l’eco che rimbalza da una parte all’altra dell’Oceano, inevitabilmente, sconquassa tutto e tutti tanto è ostico, per molti, l’argomento. “Credo che le coppie dello stesso sesso dovrebbero avere la possibilità di sposarsi”. Barack Obama lo ha detto forte e chiaro in un’intervista alla rete Abc, l’indomani di un referendum che si è votato nel North Carolina che di fatto respinge l’ipotesi di unire in matrimonio persone omosessuali. Il tema è spinoso, non fosse altro che tra politici e giornalisti difficilmente si è disponibili ad affrontare la questione. Eppure le prime risposte iniziano a giungere. Obama, infatti, è soltanto la punta di un iceberg. Recentemente il premier conservatore David Cameron aveva ipotizzato di legalizzare le nozze gay entro il 2015. Il Parlamento europeo ha invece approvato a marzo una risoluzione secondo cui i governi non devono imporre “definizioni restrittive di famiglia”. Da noi, invece, il dibattito è ad un punto fermo e per quanto alcuni “temerari” comincino ad assumere una posizione favorevole ad una maggiore diffusione dei diritti delle coppie gay, le proposte al riguardo vengono di volta in volta rinviate a babbo morto. Tradotto: si evita di prenderle in esame sul serio. Una sentenza della Cassazione, sempre nel mese di marzo, ha stabilito che, nonostante l’attuale legislazione non permetta loro di “far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all’estero”, le coppie gay hanno comunque il “diritto alla “vita familiare” e a “vivere liberamente una condizione di coppia” con la possibilità, in presenza di “specifiche situazioni”, di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”. Questo, almeno, è un punto di partenza. Ma più in generale cosa ne pensano gli italiani?
Nel 2003 – rilevava l’Eurispes – il 49,2% degli italiani riteneva l’omosessualità una forma di amore come l’eterosessualità, il 32,8% degli intervistati (quasi un terzo) affermava di poter tollerare l’omosessualità purché non praticata, il 10,3% la considerava invece immorale. La maggioranza degli intervistati (51,6%), dunque, sosteneva il diritto per le coppie omosessuali di sposarsi con rito civile. I contrari rappresentavano il 41,7% del campione, mentre gli incerti erano il 6,7%. “I risultati – sottolineava l’istituto di ricerca – mostrano una popolazione fortemente divisa sul tema: i soggetti contrari al matrimonio fra coppie omosessuali sono ancora molto numerosi, ma la maggioranza degli italiani sembra pronta a riconoscere questo diritto”. Diametralmente opposte le considerazioni riguardo la possibilità di adottare bambini. Le persone contrarie raggiungevano il 63,4%.
In sette anni, però, il Paese è iniziato a sembrare meno diviso sul tema. Sempre l’Eurispes, nel Rapporto Italia 2010, evidenziava come il 41% dei cittadini fosse a favore dei matrimoni per le coppie gay e il 20,4% fosse d’accordo sulle unioni civili. Il 61,4% del totale aveva così registrato un incremento del 7% rispetto ai dati raccolti nel 2003.
Giusto per dare qualche riferimento in più al lettore, Obama si è espresso in questo modo nell’intervista all’Abc: “Esitavo sul matrimonio omosessuale perché, in parte, credevo che le unioni civili fossero sufficienti. Ero sensibile al fatto che per molte persone la parola ‘matrimonio’ evocasse delle tradizioni molto profonde, il credo religioso. Penso ai membri del mio staff che sono impegnati in relazioni monogame e omosessuali, che stanno allevando insieme dei bambini. Penso a tutti i militari che stanno combattendo a nome mio e ancora sono inibiti, anche dopo la fine del Don’t Ask Don’t Tell perché non possono unirsi in matrimonio. E dopo aver parlato, nel corso di molti anni, con amici, parenti e vicini, sono arrivato alla conclusione che per me le persone dello stesso sesso dovrebbero avere la possibilità di sposarsi”.

 

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