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Di Pietro: “Chiediamo una inchiesta parlamentare sui rapporti Stato-mafia”

“Domani stesso (oggi, ndr) l’Italia dei Valori depositerà formalmente la richiesta di una commissione d’inchiesta parlamentare sui rapporti Stato-mafia. La bruttissima storia delle alte pressioni esercitate per impedire il confronto tra l’ex ministro degli Interni Nicola Mancino e altri due ex ministri, Vincenzo Scotti e Claudio Martelli, in merito a quanto accadde al tempo della presunta trattativa tra Stato e Cosa nostra del 1992 dimostra che è ormai imprescindibile fare chiarezza sulla torbida vicenda che forse costò la vita a Paolo Borsellino e a alla sua scorta”. Ad annunciarlo sul proprio sito è il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro.
“Abbiamo già rivolto – fa sapere Di Pietro – un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia su quelle pressioni e sulle intercettazioni delle telefonate tra Mancino e il consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio e tra Mancino e il Procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito. Il rapporto che trapela da quelle telefonate, indipendentemente dal fatto che abbia o men o rilevanza penale, è senza alcun dubbio molto strano e necessita di un chiarimento sul piano politico se non giudiziario. Né ci si può nascondere dietro un dito come fa il portavoce del Quirinale Pasquale Cascella che, a un mio appunto sull’opportunità di rivolgersi al Pg della Cassazione per esercitare le pressioni richieste esplicitamente dal Nicola Mancino, risponde citando l’articolo in base al quale il Pg della Cassazione ‘esercita la sorveglianza sul procuratore nazionale antimafia e sulla relativa Direzione nazionale’.
Conosco quell’articolo, ma non mi sembra che, al di là di una logica da azzeccagarbugli, esso valga a spiegare la richiesta rivolta da Mancino al Pg di intervenire sul procuratore anitmafia e ancor meno l’incredibile risposta: ‘Sono a disposizione’.
Ancor meno quell’articolo giustifica le conversazioni nelle quali Mancino chiede al consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio di intervenire per fermare alcune attività istruttorie, come appunto il confronto tra lui e gli altri ex ministri, e D’Ambrosio gli fornisce indicazioni per raggiungere quell’obiettivo.
Non stiamo parlando di formalità o di faccende secondarie – conclude Di Pietro -, ma di una trama difficilmente comprensibile e che deve essere spiegata non a me ma agli italiani. Senza provare a ripararsi dietro qualche cavillo”.

 

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