Intercettazioni, Grasso: “I magistrati di Palermo hanno agito in buona fede”
“I magistrati di Palermo hanno agito in buona fede, secondo come ritenevano fosse giusto applicare la legge. Ora la questione è in buone mani, deciderà la Consulta”. In questo modo il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, ha commentato nella giornata di martedì il conflitto tra il Quirinale e la procura di Palermo.
“È una questione giuridica – ha quindi osservato Grasso -, il nostro ordinamento non prevede una norma specifica, bisogna aspettare il giudizio della Consulta. Il capo dello Stato non può essere intercettato, lo è stato in modo occasionale. È giusto che un giudice terzo, la Consulta, decida come bisogna comportarsi in questi casi”.