Yemen, rapito un carabiniere italiano nella capitale Sana’a | T-Mag | il magazine di Tecnè

Yemen, rapito un carabiniere italiano nella capitale Sana’a

Un carabiniere italiano, addetto alla sicurezza dell’ambasciata italiana, è stato rapito a Sana’a, capitale del paese. Lo ha reso noto il ministero degli esteri in un comunicato, specificando che l’uomo, un ventinovenne friulano di nome Alessandro (il cognome non è stato divulgato), sarebbe stato sequestrato mentre camminava in una strada vicino alla rappresentanza diplomatica italiana nel quartiere di Hadda. Il carabiniere, caposcorta dell’ambasciatore, era uscito dalla sede dell’ambasciata italiana intorno alle 14 per recarsi in una zona commerciale della capitale, ma dopo due ore i suoi colleghi non sono più riusciti a rintracciarlo. A quel punto sono immediatamente state avvertite le autorità competenti.
Si è immediatamente attivata l’unità di crisi della Farnesina che ha dichiarato di voler mantenere “il più stretto riserbo per favorire un esito positivo della vicenda”. Giulio Terzi, ministro degli esteri, ha già avuto un colloquio telefonico con Abu Bakr al-Qirbi, suo omologo yemenita, il quale ha assicurato la massima collaborazione e impegno da parte del proprio governo per giungere a una soluzione positiva. Durante la conversazione il ministro ha enfatizzato che “la priorità assoluta deve essere anzitutto quella di tutelare l’incolumità del nostro connazionale”. Non è ancora pervenuta alcuna rivendicazione da parte dei jihadisti vicini ad al-Qaeda né dalle milizie tribali: l’ipotesi più accreditata è quella che i responsabili siano una banda di criminali locali. Al-Qirbi ha tuttavia rassicurato la sua controparte spiegando che il rapimento di stranieri è un atto che viene condannato da tutti gli yemeniti ed è contrario all’Islam e alle leggi del paese.
Ultimamente è un periodo un po’ turbolento in Yemen. Proprio oggi i media locali hanno riferito che a Sana’a nella mattinata decine di uomini armati hanno fatto irruzione nell’edificio del ministero dell’Interno, protestando per la mancanza di lavoro. Alcuni impiegati sono stati tenuti per breve tempo in ostaggio, prima di essere rilasciati.

 

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