Governo, Monti: “Spero di lasciare palazzo Chigi ad un politico eletto dal popolo”
Intervistato da Tempi il presidente del consiglio, Mario Monti, ha dichiarato: “”Abbiamo preferito nella prima parte di vita del governo concentrarci sulla attività di contenimento del disavanzo e di riforma, mentre adesso che abbiamo compiuto passi che hanno dimostrato all’Europa e al resto del mondo la capacità e la volontà del Paese di operare cambiamenti nel profondo delle sue strutture, è bene accompagnare queste riforme con una riduzione del debito pubblico attraverso la cessione di alcuni attivi. Se avessimo dato la priorità a quest’ultima azione si sarebbe potuto pensare che l’Italia non credeva necessarie riforme strutturali di modifica della propria ‘macchina’ e questo avrebbe dato un pessimo segnale ai mercati e all’Unione Europea”.
“Sulla questione del federalismo – ha poi detto i, premier – noi rispettiamo quello che c’è nelle attuali leggi dello Stato.
Forse in precedenti governi si è lavorato all’insegna del federalismo nella convinzione che esso fosse la riforma strutturale per dare ordine e slancio all’economia italiana.
Mentre noi siamo convinti che il federalismo deve essere solidale, non può cioè non tenere conto delle diversità tra le diverse regioni e delle differenze territoriali.
Soprattutto non deve esimerci dal fare riforme strutturali nei vari campi: dalle pensioni, al mercato del lavoro, alle liberalizzazioni, alla concorrenza, alle semplificazioni.
Sulle indiscrezioni pubblicate da l’Espresso secondo cui nel 2010 Monti venne contattato da Massimo D’Alema per ricoprire incarichi di governo in caso della caduta di Berlusconi, il premier ha dichiarato: “Non smentisco quell’occasione e posso solo dire che nel mondo politico ci furono diverse persone che, intorno a quell’epoca, nelle loro previsioni o scenari sul futuro politico italiano di breve termine, mi prospettarono ipotesi che mi coinvolgessero. E io sono sempre stato ad ascoltare pensando che si sbagliassero”.
Inoltre il premier ha detto: “Mi rifiuto di pensare che un grande paese democratico come l’Italia non sia in grado, attraverso libere elezioni, di scegliere una maggioranza di governo efficace e, indirettamente, un leader adeguato a guidarla.
Quindi la sua domanda credo e spero non sarà rilevante. Spero di lasciare Palazzo chigi ad un politico eletto dal popolo”.