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Criminalità, il divario tra Nord e Sud

All’interno del rapporto diffuso dal ministero dell’interno sulla situazione della criminalità in Italia si legge: “Come per una grande maggioranza dei fenomeni economici, politici e sociali, in Italia la variabile territoriale offre ricche e preziose informazioni. Nel caso dei furti ci aiuta a capire come questi si differenzino in base alla regione, aggiungendo così una dimensione spaziale all’analisi temporale con la quale abbiamo iniziato.
Ogni reato ha una sua precisa distribuzione a livello territoriale che è riconducibile a quelle caratteristiche che distinguono i borseggi dagli scippi e dai furti in appartamento.
Ad esempio, questi ultimi sono più diffusi al Nord, mentre al Sud si rileva un maggiore numero di scippi.
Questa è un’osservazione importante da tenere a mente perché smentisce l’opinione comune che tutti i reati siano in larga misura più frequenti nel Sud rispetto al Nord Italia. Si tratta di una credenza piuttosto diffusa e duratura nel tempo che si può far risalire alla scuola positivista italiana alla fine del XIX secolo quando venivano attribuiti i più alti tassi di delinquenza – sia violenta che contro
la proprietà – al meridione sulla base di aspetti razziali e indicatori socioeconomici delle due aree geografiche. È invece possibile distinguere storicamente tra i reati contro la proprietà effettivamente più frequenti nel Nord e i reati violenti più diffusi al Sud.
Nel caso dei furti, furti in appartamento e borseggi avvengono di più al Nord e gli scippi al Sud. Ciò non dipende, come sostengono alcuni, da una diversa propensione a denunciare i reati subiti da parte dei cittadini sulla base di un supposto maggior senso civico di chi vive nelle regioni settentrionali. Le indagini di vittimizzazione hanno infatti mostrato che si denuncia di più quanto più alto è il valore della refurtiva e quando è stata stipulata una relativa assicurazione.
I diversi tassi di furti, scippi e borseggi tra Nord e Sud si spiegano meglio sulla base delle opportunità che si presentano sul territorio e in base agli stili di vita e alle attività della popolazione.
Analizziamo ora come i singoli reati si presentano nelle diverse zone del Paese.
Per quanto grezza, la ripartizione territoriale tra regioni del Centro-Nord e del Sud e delle Isole offre una buona idea delle variazioni tra aree geografiche diverse.
Una prima osservazione generale ci dice che l’andamento dei tassi sulla popolazione relativi ai tre reati in oggetto per le regioni del Centro-Nord è molto più simile a quello dell’Italia nel suo complesso rispetto a quanto non lo sia quello delle regioni meridionali. I furti in appartamento, ad esempio, riflettono l’andamento riscontrato a livello nazionale mostrando una sensibile contrazione dalla fine degli anni novanta con l’unica differenza che nel Centro- Nord questa tendenza inizia nel 1999 e nel Sud qualche anno più tardi (e come
sappiamo da tassi più bassi).
La tendenzaalla diminuzione degli scippi avviene contemporaneamente nelle due aree geografiche, benché sia più accentuata nel Sud.
Il reato di borseggio offre spunti per interessanti osservazioni. Se a livello italiano, si hanno oggi tassi più alti all’interno del periodo considerato, quando distinguiamo Nord e Sud riscontriamo alti livelli per questo tipo di furto, ma con una sostanziale novità rispetto al passato: nel Sud negli ultimi anni i borseggi superano gli scippi. Si può parlare di un vero e proprio “sorpasso” nel Sud e
nelle Isole del tasso di borseggio su quello di scippo.
Da sempre infatti lo scippo è stato un tipo di reato molto più diffuso nel Sud e il borseggio al Nord. Dopo il picco del 1991 dove poca era la differenza (115 e 140 scippi ogni 100.000 abitanti), per questo reato inizia un declino costante accompagnato però ad aumento della distanza tra Nord e Sud. I tassi delle regioni settentrionali risultano circa la metà di quelli delle regioni meridionali: sono rispettivamente 44 e 82 nel 1999, 34 e 80 nel 2003 e 28 e 52 nel 2006. Per quanto in diminuzione, il reato di scippo è più “meridionale” del borseggio.
Anche il carattere “settentrionale” del borseggio si mantiene tipico avendo quote di borseggi sempre superiori a quella degli scippi. Il “sorpasso” invece indica che al Sud proprio negli ultimi anni – più precisamente dal 1998 – il borseggio si sta diffondendo come tipo di reato. In altre parole, se nel Centro-Nord fino al 1997 i borseggi erano circa 5 volte più frequenti degli scippi, oggi il loro numero è circa 12 volte superiore agli scippi (360 borseggi ogni 100.000 abitanti rispetto ai 28 scippi). Al Sud accade il contrario: la consistenza dei borseggi è sempre stata circa la metà di quella degli scippi fino al 1998 quando si registrò un tasso simile (attorno ad 80). Nel 2006 invece i borseggi superano gli scippi di 1,7 volte (92 a 52).
Come per i borseggi, i furti in appartamento sono più diffusi nel Centro-Nord, anche se nell’arco temporale considerato seguono un andamento simile a quello del Sud e Isole. Si osserva, cioè, un andamento crescente fino al 1999, e una successiva contrazione a partire dal 2000. Per ogni furto nel Sud ci sono 1,6-1,8 corrispondenti appartamenti derubati nel Centro-Nord, ad eccezione del 2002 quando il paragone scende a 1,4. In altre parole, il Centro-Nord aumenta le distanze rispetto al Sud nella seconda metà degli anni novanta, si riavvicina nel quadriennio seguente per riprendere lo stacco verso l’alto negli ultimi due anni.
Con il dettaglio regionale è possibile confermare e qualificare meglio quanto già detto, in particolare a proposito del sorpasso al Sud dei borseggi sugli scippi. Nel 2006 la Liguria detiene il record di borseggi (727 ogni 100.000 abitanti) superando regioni maggiormente
bersagliate nel tempo da questo reato come Lazio (521), Piemonte (451), Emilia-Romagna (382) e Lombardia (361). A trainare la crescita di borseggi avvenuta nelle regioni meridionali ci sono Campania, Calabria e Molise. In Campania i borseggi aumentano tra il 1996 e il 2006 da 99 a 153, in Calabria da 25 a 40 e in Molise da 14 a 39 (sempre ogni 100.000 abitanti). Di converso, in alcune regioni meridionali c’è stata una forte riduzione degli scippi, all’interno di una più generale diminuzione. Gli scippi calano nel periodo 1996-2006 del 38% in Sicilia, del 42% in Calabria, del 56% in Molise e del 60% in Puglia. Anche in Campania, come si vede storicamente la regione con i più alti tassi di scippo registrati, si nota un lieve calo del 13%.
I tassi a livello regionale dei furti in appartamento confermano un calo comune a
tutte le regioni tra il 30 e il 40% nell’ultimo decennio. In particolare, le regioni del Nord-est (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto-Adige) registrano rispettivamente un calo del 52, del 66 e del 66%. L’Emilia-Romagna appare in controtendenza con un calo solo del 16% (da 393 furti nel 1996 a 331 nel 2006) rispetto al 35% della Lombardia (da 497 a 324) e del 41% della Toscana (479 a 282)”.

 

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