Crisi economica, Istat: “Il potere d’acquisto è calato dello 0,8%”
“Nel 2011 la variazione del Pil in volume è stata pari a +0,4%, così come già indicato dalla stima preliminare di marzo”. E’ quanto rende noto, con un comunicato diffuso oggi 4 ottobre, l’Istat.
“Gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dell’1,8% e i consumi finali nazionali dello 0,1%. Le esportazioni di beni e servizi sono cresciute del 6,0% e le importazioni dello 0,6%.
Il valore aggiunto presenta un aumento in volume pari all’1,2% nell’industria in senso stretto e allo 0,7% nei servizi; le costruzioni registrano una flessione del 2,9% e l’agricoltura, silvicoltura e pesca dello 0,4%.
Per l’insieme delle società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 40,4% e il tasso di investimento al 22,2%.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato in termini correnti dell’1,9%. Il relativo potere d’acquisto è diminuito dello 0,8%.
La propensione al risparmio delle famiglie è scesa all’8,8% (dal 9,7% del 2010).
L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2011 a -3,9% (-4,5% nel 2010), valore invariato rispetto alla stima pubblicata a marzo.
Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari all’1,0% del Pil”.