Imprese e sindacati
Il colpo a sorpresa arriva nel cuore della notte. Tra bloccare l’aumento iva e aprire una stagione di sgravi fiscali il governo sceglie la seconda strada. Soffriranno un po’ i consumi ma i redditi più bassi patiranno un carico fiscale più leggero, la speranza è che la seconda misura possa compensare la prima. Dodici miliardi di manovra, con nuovi robusti tagli alle spese, dai ministeri alle Regioni, non sono poca cosa. Ed in consiglio dei ministri, a cominciare da Balduzzi che è arrivato a minacciare le dimissioni, come anche fuori, dagli enti locali alle parti sociali, non sono mancate le polemiche. Perché i tagli, a cominciare da quelli sulla sanità pesano, perché si dovrà tirare ancora di più la cinghia e non è detto che si vadano a colpire solamente degli sprechi.
Sull’altro piatto della bilancia però, oltre ad attenuare l’aumento dell’Iva previsto per luglio, il governo mette un primo gruzzolo di euro destinato ad alleggerire il prelievo fiscale sulle buste paga. In un primo momento l’idea era quella di destinare queste risorse a favore dei futuri accordi sulla produttività che verranno siglati a livello aziendale.
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