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Un “calcio” alla crisi economica

di Matteo Buttaroni

Se c’è un settore che non teme la crisi economica, quello è sicuramente il calcio. Almeno quello praticato ad alti livelli, quello “delle grandi”. A confermarlo è il rapporto annuale della Deloitte. Questo rapporto, basato sui bilanci societarì delle prime venti squadre mondiali, evidenzia come i ricavi del calcio nella stagione 2011/2012 abbiano registrato una crescita del 10%, pari a 4,8 milioni di euro. Basti inoltre pensare che i ricavi, rispetto alle prime registrazioni risalenti al 1996/97, sono quasi quadruplicati.
Tuttavia c’è da sottolineare che il rapporto non tratta il tema riguardante gli utili e le perdite delle società.
Veniamo ora alle squadre che si sono aggiudicate la “top twenty” premettendo che si tratta di sette club inglesi, cinque club italiani, quattro tedeschi, due francesi e due spagnoli. Sebbene la Spagna ne abbia solo due, entrambe si piazzano sul podio: il Real Madrid con 512 milioni di euro è primo, registrando una crescita rispetto all’anno precedente del 7%. Stesso aumento anche per il Barcellona che con 483 milioni di euro si piazza al secondo posto.
L’ultimo gradino del podio è occupato, con 396 milioni, dal Manchester United. Il quarto posto è invece del Bayern Monaco con 368 milioni seguito al quinto dal Chelsea con 322 milioni. Seguono a ruota Arsenal, con 290 milioni e Machester City con 285 milioni.
I cinque club italiani nella classifica sono Milan, Juventus, Inter, Roma e Napoli.
Milan e Juventus, rispettivamente con 257 e 195 milioni di euro si guadagnano l’ottava e decima posizione, mentre il Napoli passa dalla 20esima alla 15esima, con 148 milioni e la Roma scende dal 15esimo al 19esimo con 115 milioni di euro.
Dan Jones, specializzato nello sport per Deloitte, spiega che l’industria “del calcio riprende a crescere a cifra doppia dopo l’aumento del 3% del 2010/11, vince la fedele base di tifosi e appassionati e quindi la capacità di catturare audience derivante dai broadcasting e di attrarre grandi aziende come partner e sponsor”.

 

1 Commento per “Un “calcio” alla crisi economica”

  1. […] calcistiche degli ultimi tre anni. I conti, quindi, non tornerebbero. Eppure solo qualche tempo fa, avevamo già affrontato l’argomento e la situazione non sembrava così drammatica, almeno per i grandi club. Le troppe spese, legate […]

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