La stretta della Guardia di Finanza contro contraffazione e lavoro nero
Da gennaio 2013 ad oggi la Guardia di Finanza ha portato allo scoperto 4.933 evasori tra imprenditori e professionisti datori di lavoro. I redditi sommersi ammonterebbero a 17,5 miliardi di euro.
La denuncia per omessa dichiarazione dei redditi, spiega il Corriere della Sera, è scattata ai danni di 1.771 professionisti.
Le Fiamme Gialle spiegano che si tratta “di soggetti che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, erano completamente sconosciuti al Fisco ed hanno vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a prestanome o a società di comodo”.
All’evasione fiscale si allaccia anche anche il lavoro nero e lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina: nel 2013, una serie di operazioni delle Fiamme Gialle hanno portato alla scoperta di oltre 19.250 lavoratori irregolari. Di questi 9.252 impiegati erano tenuti del tutto in nero da 3.233 datori di lavoro.
Forte è la presenza di violazione dei diritti umani ai danni di lavoratori immigrati o clandestini. Una categoria questa costretta a lavorare con stipendi meno che minimi e in condizioni al di fuori delle più basilari norme di sicurezza.
In una nota della Guardi di Fiananza si legge che l’economia sommersa e lo sfruttamento dei lavoratori “oltre a danneggiare le casse dello Stato alterano le regole del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo ai danni dei contribuenti onesti”.
Veniamo ora alla contraffazione e al commercio irregolare del falso: nel periodo preso in considerazione sono stati sequestrati 64 milioni di prodotti contraffatti con oltre cinquemila denunce ai danni di altrettante persone ritenute responsabili. Di questi 50 sono stati arrestati. In media sono state svolte 30 operazioni anti contraffazione al giorno, per un totale di 6500. Sono stati 34 i milioni milioni di prodotti sequestrati perché falsi. Altri 27milioni sono stati sequestrati perché ritenuti pericolosi ed altri tre milioni perché fatti passare per Made in Italy. Quello contro cui le Fiamme Gialle èhanno combattuto è un giro di affari del valore di oltre 700 milioni di euro.
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