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C’era una volta il posto fisso

disoccupazione_giovani_lavoroSi è detto in tante occasioni, nel recente passato. Ma adesso il Rapporto sulla coesione sociale dell’Istat lo certifica: il posto fisso è una chimera. In Italia, sebbene resti una priorità per la maggior parte delle persone, “il numero medio di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel 2013 è infatti diminuito rispetto all’anno precedente (-1,3%). Il fenomeno ha riguardato soprattutto i lavoratori under 30, diminuiti del 9,4%”. Sul fronte dei salari, nel 2012, la retribuzione mensile netta risulta pari a 1.304 euro per i lavoratori italiani e a 968 per gli stranieri, praticamente identica a un anno prima: quattro euro in più per i primi, 18 euro in meno per gli altri.
La crisi ha poi incrementato il numero dei poveri, che raggiungono la quota massima dal 1997, anno di inizio della serie storica. Nel 2012 si trova in condizione di povertà relativa il 12,7% delle famiglie residenti nel nostro Paese e il 15,8% degli individui. I poveri in senso assoluto sono raddoppiati dal 2005 e triplicati nelle regioni del Nord, passando dal 2,5 al 6,4%.
Quasi un pensionato su due, il 46,3%, ha un reddito da pensione inferiore ai mille euro lordi al mese; il 38,6% percepisce tra i mille e i duemila euro. In totale, l’84,9% ha redditi pensionistici inferiori ai duemila euro lordi.
Secondo le ultime rilevazioni Inail, sempre relative al 2012, le denunce registrate di infortuni sul lavoro sono state 656.514 (-9,5% rispetto al 2011) di questi 104.330 hanno interessato cittadini di nazionalità estera. I decessi causati da incidenti sul lavoro sono stati 824 (76 in meno rispetto al 2011) 120 dei quali occorsi a cittadini nati all’estero.
In termini territoriali le regioni in cui sia il tasso di infortuni che quello di mortalità a seguito di infortunio risultano più elevati sono: la Lombardia (17,8% e 133 casi mortali ), l’ Emilia-Romagna (14% e 97 casi di morte), Veneto (11,2% e 79 casi di morte).
Il dato sugli infortuni è rappresentato per il 66,7% dei casi da lavoratori uomini, che negli incidenti mortali arrivano al 92% del totale.
Nel 2012 sono state denunciate all’Inail 46.005 malattie professionali, 32.227 delle quali carico di uomini, una quota consistente risultano concentrate in Emilia Romagna (15,9%) e in Toscana (12,8%). In termini dinamici il dato risulta in crescita dal 2008, tuttavia rispetto al 2011 nel 2012 si registra una diminuzione dell’1,6%.

 

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