Un’estate da dimenticare per il turismo
La stagione estiva del 2014 non ha prodotto, nemmeno quest’anno, i risultati sperati, chiudendosi con un risultato pari a zero rispetto allo scorso anno. Non solo, i mesi principali, luglio e agosto, hanno registrato un calo rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2% delle presenze alberghiere rispetto ai corrispettivi del 2013.
Il risultato nullo, legato anche alle condizioni metereologiche avverse della stagione (le cancellazioni e le partenze anticipate hanno scaturito un calo del 5% del fatturato delle imprese ricettive), è dovuto a un calo dello 0,6% della domanda italiana e ad un aumento dello 0,6% di quella straniera.
Sempre nello stesso periodo il fronte occupazione ha registrato un calo del 2,9% dei lavoratori a tempo indeterminato e un calo dello 0,3% di quelli a tempo determinato.
“L’effetto lenitivo della crescita dei turisti dal resto del mondo – ha spiegato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – registrata negli ultimi tre anni (giugno/agosto 2011 +11%, giugno/agosto 2012 +1% e giugno/agosto 2013 +4,1%) -evidenzia il Presidente degli albergatori italiani- non è più sufficiente a compensare il crollo della domanda interna e ciò mette con maggior evidenza a nudo il grave momento che le strutture ricettive del Paese stanno attraversando, ancor più grave nelle località che si rivolgono quasi esclusivamente alla cliente domestica”.
Focalizzando l’attenzione sul turismo straniero nel nostro Paese, dall’analisi emerge che la metà degli ospiti dei nostri alberghi sono stranieri. I turisti provenienti dalla Germania sono il nostro cliente principali, con 30,7 milioni di unità; seguono gli statunitensi con 9,6 milioni e i britannici con nove miloni di turisti l’anno.
La Regioni più gettonate sono Veneto, con il 15,6% del turismo estero, e il Lazio, con il 14,9%.