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Come verranno assegnati i fondi del CONI

di Mirko Spadoni

malagòIl CONI dovrà fare a meno di poco più di sette milioni di euro. Lo sport italiano riceverà infatti un contributo dallo Stato – attraverso il ministero di Economia e delle Finanze – pari a 405.658.000 euro, stando a quanto si legge nella bozza del budget del Comitato olimpico. In sostanza: 7,6 milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno (-1,84%) quando i fondi erano stati leggermente più sostanziosi (413.260.000 euro).
Poco meno di 130 milioni di euro verranno destinati alle 45 federazioni riconosciute e ai loro undici milioni di tesserati secondo tre criteri: il 10% verrà messo a disposizione della Giunta (15 milioni); il resto verrà destinato all’attività sportiva ordinaria (numero tesserati e società iscritte) e alla preparazione olimpica. “In questa voce – osserva La Gazzetta dello Sport – c’è anche l’indice di visibilità, che favorirà naturalmente il calcio”, che per la prima volta viene equiparato alle altre discipline sportive. Una decisione in controtendenza con quanto accaduto fino ad ora, con il mondo del pallone a cui veniva assegnato il 18% di tutti i contributi statali del CONI indipendentemente dalla cifra stanziata. Una percentuale (elevata) decisa successivamente al passaggio del Totocalcio – ma anche del Totogol, Totosei, Totobingol e Totip – dal CONI all’Amministrazione autonoma monopoli di Stato con la legge n.178 dell’8 agosto del 2002.
Con buona pace del proprio presidente Carlo Tavecchio, la Federcalcio sarà così l’unica federazione a subire un taglio dei fondi, passando dai 62,5 milioni dello scorso anno agli attuali 37,5 (-40%). Sorridono invece l’atletica leggera e il nuoto, che otterranno rispettivamente 6,1 milioni (+19,35%) e 5,7 milioni di euro (+22,08%).
La FIGC e i suoi 1.098.450 tesserati hanno rischiato però di perdere molto di più. Solo l’intervento di Giovanni Malagò, che ha richiesto/ottenuto l’introduzione di un tetto del 30% di incremento massimo per le federazioni olimpiche, ha evitato un ulteriore ridimensionamento del budget assegnato al calcio. “Può sembrare paradossale, ma – ha spiegato il numero uno del Comitato Olimpico – abbiamo fatto il massimo, tenendo presente da dove partivano. È emerso che il calcio avrebbe perso l’80% del contributo CONI, ho quindi ritenuto giusto creare una dinamica di atterraggio in questa vicenda tramite delle forchette che stabiliscono un minimo e un massimo per le federazioni, evitando così sperequazioni che avrebbero destabilizzato tutto il contesto”. Uno sforzo che a via Allegri non hanno apprezzato abbastanza.

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