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L’impatto delle new economy

La società di Zuckerberg ha generato nel mondo più di quattro milioni di posti di lavoro. Gli stagisti della Silicon Valley possono contare su ottimi salari e possibilità di carriera

mark_zuckerberg_facebookFacebook ha creato 4,5 milioni di posti di lavoro nel mondo, direttamente o indirettamente. Il numero è il risultato dell’indagine di Deloitte, Facebook’s Global Economic Impact, commissionata dalla società di Mark Zuckerberg allo scopo di fotografare, per l’appunto, l’impatto economico che il social network ha avuto in questi anni.
Lo studio è interessante, al di là della “buona pubblicità” a Facebook, per comprendere meglio le dinamiche che hanno caratterizzato la vita dei principali attori coinvolti in quella che un tempo veniva definita new economy. Tanto per rendere l’idea: solo nel 2014 il più famoso dei social network ha generato un giro d’affari complessivo, comprensivo cioè anche di attività economiche indotte, pari a 227 miliardi di dollari.
Nello specifico, in Italia, tutto ciò si è tradotto in sei miliardi di euro e più di 70 mila posti di lavoro. Attenzione: anche in questo caso non si parla esclusivamente di un impatto diretto, ma delle opportunità che nel loro insieme – collaborazioni e partnership tra aziende – producono affari e possibilità di occupazione. Già nel 2011 Facebook riferiva di un contributo positivo, a livello europeo, per la creazione di 232 mila posti di lavoro.
In casa le opportunità di lavoro più ambite sono proprio quelle che provengono dalla Silicon Valley. In genere le aziende della new economy sono considerate dei poli di eccellenza per i futuri ingegneri, programmatori e creativi. Chi entra nella Silicon Valley, infatti, sa di poter godere di benefit e salari più che dignitosi, anche in caso di stage.
Secondo una recente indagine di Glassdoor (portale dedicato alla ricerca di lavoro), uno stagista che lavora in una di quelle società può arrivare a guadagnare fino a settemila dollari al mese. Nella speciale classifica tra le aziende che pagano meglio al primo posto risulta Palantir Technologies, società che si occupa di software e servizi. Qui gli stagisti guadagnano 84 mila dollari all’anno. A seguire Vmware che garantisce poco meno di 7.000 dollari al mese.
Le più quotate Google e Apple pagano gli stagisti rispettivamente 5.969 e 5.723 dollari. Lo stage ha una durata che può variare dai sei mesi ad un anno e la possibilità di carriera è alta, se si è meritevoli. Il 77% degli intervistati da Glassdoor afferma, certo non a caso, di avere preferenze su un’azienda o sull’altra proprio sulla base delle prospettive di lavoro. Un ingegnere a Google può guadagnare 128 mila dollari in un anno.
Google in particolare, secondo l’Employees’ Choice Award elaborato ancora da Glassdoor, è l’azienda migliore in cui lavorare mentre Facebook è scesa al 13esimo posto in graduatoria.
Certo, nonostante un mercato in continua espansione le cose non vanno sempre rose e fiori. Si prenda il caso di eBay che, anche alla luce di un rallentamento del giro d’affari nell’ultimo trimestre del 2014 nonché di cambiamenti in vista e previsioni riviste al ribasso per l’anno in corso, ha annunciato per il primo trimestre del 2015 un taglio dell’organico pari al 7%, ovvero 2.400 posti di lavoro in meno.

(articolo pubblicato il 23 gennaio 2015 su Tgcom24)

 

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