Rilanciare la domanda interna per la crescita | T-Mag | il magazine di Tecnè

Rilanciare la domanda interna per la crescita

spesa_consumi_famiglieI dati sulla disoccupazione diffusi dall’Istat nella giornata di lunedì 2 marzo hanno così segnato da un lato un lieve miglioramento, peraltro atteso, nelle prime settimane del 2015 (a gennaio il tasso di disoccupazione si attesta al 12,6%, in diminuzione dello 0,1% su dicembre), dall’altro hanno confermato le difficoltà già evidenziate durante il 2014.
Le cifre e gli indicatori più recenti, soprattutto l’indice del clima di fiducia di imprese e famiglie, hanno riportato sprazzi di ottimismo per un’economia, la nostra, tra le più in ritardo dell’Eurozona, le cui previsioni indicano però una ripresa generalizzata già nel primo trimestre dell’anno.
Nonostante il cauto ottimismo, tuttavia, la situazione delle grandi imprese (quelle con più di 500 dipendenti) appare in chiaroscuro, a conferma di un trend altalenante: a dicembre 2014 – rileva l’Istat – l’occupazione cala dello 0,9% rispetto al 2013 al lordo dei dipendenti in cassa integrazione (Cig) e dello 0,4% al netto della Cig. Rispetto al mese precedente la diminuzione è dello 0,2% al lordo dei dipendenti in cassa e un aumento dello 0,1% al netto della Cig.
Il lavoro, d’altronde, continua ad essere il problema principale per gli italiani (circa il 60% secondo l’ultimo sondaggio Eurobaromentro, sebbene in calo dal precedente 65%). Un problema che, però, non ha riguardato esclusivamente l’Italia negli anni della crisi.
Dal 2012 al 2013, infatti, il tasso di disoccupazione è passato dal 10,4 al 10,8% della popolazione europea in età attiva e nel 2013 la disoccupazione di lungo periodo comprendeva il 49,4% dei disoccupati europei (si attestava al 44% nel 2011). Inoltre, nel medesimo arco temporale, il tasso di occupazione nell’UE28 è rimasto pressoché stabile (al 68,4%), ma in calo rispetto ai livelli pre-crisi (70,3%), distanti ad ogni modo dalla Strategia Europa 2020 il cui obiettivo è il raggiungimento della quota di popolazione occupata tra i 20 e i 64 anni pari al 75%.
Una condizione che ha avuto un impatto negativo su consumi e potere d’acquisto, in una fase in cui, allo scopo di assicurare una ripresa duratura, è necessario rilanciare la domanda interna (investimenti e consumi). Sulla scia dell’esempio tedesco, con una crescita a +0,7% nell’ultimo trimestre del 2014 trainata proprio dalla spesa per consumi, l’Europa deve invertire la rotta, presentando una domanda interna ancora troppo debole. Così in Italia, dove ha contribuito negativamente alla crescita del Pil per lo 0,6%, soprattutto nella componente investimenti.

(articolo pubblicato il 3 marzo 2015 su Tgcom24)

 

Scrivi una replica

News

Mar Rosso, Bankitalia: «Effetto limitato sull’inflazione»

Secondo la Banca d’Italia «i rischi che il recente aumento dei costi di trasporto marittimo si traduca in forti pressioni inflattive in Europa appaiono al…

19 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Conti pubblici, Giorgetti: «Lavoriamo per stabilità debito»

Riferendosi alle raccomandazioni fatte dal Fondo Monetario Internazionale all’Italia, riguardo la non sostenibilità dei conti pubblici e «la necessità di generare un aggiustamento credibile», il…

19 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Medio Oriente, Israele ha attaccato l’Iran: colpita una base militare a Isfahan

Israele avrebbe risposto all’attacco dell’Iran, realizzato tra sabato e domenica con il lancio di centinaia di droni e missili, lanciati per la prima volta dal…

19 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

India, al via le elezioni: lunghe file ai seggi

Al via dalle 7, ora locale, alle elezioni indiane per il rinnovo della Lok Sabha, la Camera bassa del parlamento indiano, che determinerà il prossimo…

19 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia