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Il peso della cultura per l’economia

di Mirko Spadoni

roma_cultura_arteEsiste una voce di spesa sulla quale sarebbe opportuno investire di più: la cultura. Nei giorni scorsi lo hanno ribadito il presidente della Camera, Laura Boldrini, e il commissario Straordinario per la Revisione della Spesa, Carlo Cottarelli. Entrambi hanno sottolineato l’importanza della cultura per il nostro Paese, dove il Sistema produttivo culturale – specie nelle sue componenti tradizionali, come il patrimonio storico-artistico, le performing art e l’intrattenimento – ha dimostrato una maggiore resistenza alle difficoltà della crisi economica.
Il Sistema produttivo culturale, che include le industrie creative, quelle culturali, le performing art e le arti visive e il patrimonio storico-artistico, offre un importante contributo all’economia nazionale. Le tante imprese attive nel settore (nel 2013 erano 443.458, pari al 7,3% del totale nazionale, e impiegavano il 5,8% degli occupati dell’economia italiana) hanno generato 80 miliardi di euro. Un buon risultato considerando l’allora situazione generale dell’economia, i cui effetti (negativi) non sembrano aver avuto ripercussioni sulle attività “strettamente culturali”.
Come osservato in un rapporto condotto da Unioncamere e dalla Fondazione Symbola in collaborazione con la Regione Marche, infatti, le attività “strettamente culturali” offrono un contributo anti-ciclico all’economia. E così, mentre il numero complessivo delle imprese diminuiva sensibilmente (-0,8%) tra il 2012 e il 2013, quelle attive nella valorizzazione del patrimonio storico ed artistico (musei, biblioteche, gestione di luoghi e monumenti storici…) e nelle performing arts (rappresentazioni artistiche, intrattenimento, convegni e fiere) aumentavano rispettivamente dell’1,3 e del 4,3%.
Ma a crescere in modo altrettanto significativo – nonostante alcuni effetti collaterali del clima recessivo, come il crollo della domanda interna – è stato anche l’export legato alla cultura, passato dai 30,7 miliardi del 2009 ai 41,6 del 2013: pari al 10,7% di tutte le vendite effettuate all’estero dalle imprese italiane.
Un’ultima, importante considerazione: secondo il report di Unioncamere della Fondazione Symbola, il Sistema produttivo culturale vanta un moltiplicatore pari a 1,67. Ciò significa che per ogni euro prodotto da un’attività culturale se ne attivano altri 1,67 sul resto dell’economia. Il risultato? Gli 80 miliardi di euro prodotti dal Sistema produttivo culturale ne attivano altri 134, per un totale di 214 miliardi (equivalenti al 15,3% dell’economia nazionale).

(articolo pubblicato l’8 giugno 2015 su Tgcom24)

 

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