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I vantaggi dei matrimoni gay negli Stati Uniti

di Mirko Spadoni

17113823229_739c4f31b0_zLa Corte Suprema degli Stati Uniti ha reso incostituzionali le leggi statali che vietano il matrimonio gay. La sentenza, approvata venerdì scorso dai giudici con cinque voti a favore e quattro contrari, rende legali le unioni tra coppie dello stesso sesso in tutti gli States. Anche in quei 13 Stati americani che li vietavano esplicitamente e si rifiutavano di riconoscere quelli celebrati in un altro Stato, negando i diritti, i servizi e i benefit concessi alle coppie sposate legalmente (in tutto, i benefit fiscali e federali riconosciuti negli Stati Uniti sono 1.049). Non è la prima volta che la Corte Suprema emette una sentenza relativa alle unioni tra persone dello stesso sesso. Nel giugno 2013 ne riconobbe la legittimità a livello federale, senza però imprimere un cambiamento allo status quo: una manciata di Stati hanno continuato ad impedire i matrimoni gay e a non riconoscere quelli celebrati (legalmente) altrove. I giudici hanno messo fine ad una situazione paradossale.
Oltre ad essere accolta positivamente dalla maggioranza della popolazione (secondo Gallup, nel 2014 il 55% degli americani era a favore alla legalizzazione dei matrimoni gay. Nel ‘96 erano il 27%), la decisione della Corte Suprema avrà effetti sull’economia del Paese. Vediamo come. A beneficiarne saranno i professionisti del matrimonio, innanzitutto. Un studio condotto da NerdWallet, stima che – una volta rese legali in tutti gli States le unioni tra persone dello stesso sesso – la spesa per i matrimoni gay sarà pari ad oltre 2,5 miliardi di dollari. Denaro che andrà ad aggiungersi a quello sborsato ogni anno dagli americani che si sposano: 51 miliardi di dollari.
Sarebbe, però, riduttivo credere che tutto si riduca all’acquisto degli abiti, dell’allestimento del ricevimento e quant’altro occorre per celebrare un matrimonio. Facciamo ricorso ad un rapido esempio. Nel corso di una simulazione, la Financial Engine, una compagnia finanziaria statunitense, ha immaginato l’esistenza di un’ipotetica coppia gay composta da Logan ed Henry di 62 e 64 anni. Tra i due, Logan, sarà quello che vivrà più a lungo, fino a compiere 90 anni contro gli 84 di Henry. Dunque sopravvivrà al compagno che percepiva in vita un sussidio di pensionamento erogato mensilmente dal Social Security Administration (Ssa) superiore al suo (2.167 contro 825 dollari). Da single, Henry e Logan, avrebbero ricevuto complessivamente benefit per 797 mila dollari. Ma, con il riconoscimento legale dei matrimoni gay, Logan avrebbe diritto – in quanto membro della coppia con l’indennità più bassa – a ricevere un benefit calcolato su quello del compagno, pari a 875 dollari al mese per 20 anni. Fino alla morte di Henry, in pratica. Dopodiché Logan, in quanto vedovo, potrà ricevere per intero l’indennità percepita dal compagno (gli oltre 2.100 dollari mensili). Per inciso: in cambio, Logan dovrà rinunciare ai suoi più ‘modesti’ 875 dollari al mese. E così, nonostante la morte di Henry, la coppia otterrebbe complessivamente circa 938 mila dollari. Oltre 140 mila dollari in più che potrebbero aiutare Logan a sopravvivere alla scomparsa del compagno, senza problemi economici. Proprio come accade a tutte le coppie sposate in una situazione simile.

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