Il mercato dei buoni pasto | T-Mag | il magazine di Tecnè

Il mercato dei buoni pasto

spesa_consumi_famiglieImportante novità relativa ai buoni pasto: dal 1° luglio, infatti, il valore esentasse è passato da 5,29 a 7 euro. Le conseguenze sul potere d’acquisto dei lavoratori che ne usufruiscono saranno inevitabili. Tuttavia il cambiamento riguarda soltanto i buoni pasto elettronici, ovvero i titoli di pagamento dal valore predeterminato – disponibili anche in versione cartacea – assegnati dall’azienda al lavoratore dipendente del settore pubblico e privato come servizio sostitutivo della mensa e spendibili presso i 135 mila esercizi convenzionati (ristoranti e pizzerie, trattorie, bar, fast food, supermercati…).
Si tratta di una novità attesa da tempo (il valore esentasse non subiva modifiche dal 1998) e che interesserà molti italiani: ad oggi, infatti, i buoni pasto vengono utilizzati da oltre 2,5 milioni di dipendenti (1,6 milioni privati e 600 mila pubblici, secondo i dati aggiornati al 2012). Inoltre, evitando di alzare la soglia dell’importo esentasse anche per i buoni pasto cartacei, si vuole favorire la diffusione di uno strumento – il buono pasto elettronico, per l’appunto – ancora scarsamente utilizzato dai lavoratori: ad oggi quelli elettronici rappresentano soltanto il 7% dei 500 milioni di buoni pasto utilizzati ogni anno, secondo una ricerca dell’Università Bocconi.
L’aumento del valore esentasse del buono pasto elettronico avrà un effetto diretto sul potere d’acquisto del consumatore che se ne serve. Come dimostrato recentemente da una ricerca condotta da Openeconomics, lo spin-off della facoltà di Economia dell’Università di Tor Vergata. Secondo cui, infatti, disporre di 1,71 euro in più ogni giorno – ovvero la differenza tra il precedente e il nuovo valore esentasse stabilito da un emendamento alla legge di Stabilità – consentirà ad ogni lavoratore di avere circa 400 euro in più all’anno di reddito netto disponibile e che, una volta spesi, potrebbero contribuire alla ripresa dei consumi alimentari.
Inoltre, conclude lo studio di Openeconomics, la novità consentirà alle aziende di investire fino a 500 milioni di euro supplementari sul potere di acquisto dei propri dipendenti. L’aumento del valore esentasse porterà il settore dei buoni pasto a rappresentare lo 0,90% del Prodotto interno lordo (Pil) con conseguente aumento di entrate fiscali e del valore aggiunto nei pubblici esercizi.

(articolo pubblicato il 2 luglio 2015 su Tgcom24)

 

Scrivi una replica

News

Mar Rosso, Bankitalia: «Effetto limitato sull’inflazione»

Secondo la Banca d’Italia «i rischi che il recente aumento dei costi di trasporto marittimo si traduca in forti pressioni inflattive in Europa appaiono al…

19 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Conti pubblici, Giorgetti: «Lavoriamo per stabilità debito»

Riferendosi alle raccomandazioni fatte dal Fondo Monetario Internazionale all’Italia, riguardo la non sostenibilità dei conti pubblici e «la necessità di generare un aggiustamento credibile», il…

19 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Medio Oriente, Israele ha attaccato l’Iran: colpita una base militare a Isfahan

Israele avrebbe risposto all’attacco dell’Iran, realizzato tra sabato e domenica con il lancio di centinaia di droni e missili, lanciati per la prima volta dal…

19 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

India, al via le elezioni: lunghe file ai seggi

Al via dalle 7, ora locale, alle elezioni indiane per il rinnovo della Lok Sabha, la Camera bassa del parlamento indiano, che determinerà il prossimo…

19 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia