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Nel 2014 torna a crescere la spesa culturale

Nel 2013 le famiglie avevano speso complessivamente circa 5 miliardi di euro in meno per le attività culturali e ricreative rispetto al 2011

roma_cultura_arteNel corso del 2014, la spesa delle famiglie italiane per la cultura e la ricreazione è tornata finalmente a crescere dopo un periodo particolarmente difficile.
Secondo l’ultimo rapporto di Federculture – la Federazione delle aziende e degli enti di gestione di cultura, turismo, sport e tempo libero –, da gennaio a dicembre del 2014, gli italiani hanno speso il 2,1% in più rispetto al 2013, quando la spesa toccò i 66,6 miliardi (circa 225 euro al mese per nucleo familiare). Dunque torniamo a dedicare tempo e denaro alle attività ricreative e culturali.
Nel periodo più difficile della crisi economica, infatti, gli italiani avevano preferito tagliare alcune voci di spesa. La crescita costante registrata dal 2000 al 2011 della spesa culturale, passata dai 55 ai 71,5 miliardi di euro, è stata bruscamente interrotta nel 2012. Con la complicità delle tante difficoltà economiche, negli anni successivi al 2011, gli italiani hanno ridotto il budget destinato alla cultura e alla ricreazione: -4,4% su base annua nel 2012 e -3% nel 2013 rispetto all’anno precedente.
L’apice toccato nel 2011 non ha permesso comunque al nostro Paese di eguagliare le performance registrate nel resto dell’Unione europea: secondo i più recenti dati Eurostat, relativi per l’appunto al 2011, la spesa culturale delle famiglie italiane, in rapporto con la spesa totale per i consumi finali, era al di sotto della media europea (il 7,3% contro l’8,8%).
Nel corso del 2014 è aumentato numero delle persone che hanno deciso di visitare mostre e musei (+7,7% rispetto al 2013), siti archeologici e monumenti (+5,8%) o assistere ad uno spettacolo sportivo (+3,3%). Dati positivi anche per il teatro e la musica (+2,2%) e il cinema (+1,7%). In Italia, la spesa culturale potrebbe essere più consistente grazie al coinvolgimento dei tanti italiani che fanno a meno – ad esempio – degli spettacoli teatrali, cinematografici e delle visite ai musei: lo scorso anno, osserva Federculture, il 19,3% della popolazione non ha svolto alcuna attività culturale o ricreativa.
Alcune iniziative potrebbero rappresentare un incentivo. Si pensi a quella promossa dal ministero dei Beni culturali e delle attività culturali e del turismo (MiBact) che prevede prevede la gratuità di tutti i musei e le aree archeologiche nella prima domenica del mese. In tantissimi ne hanno approfittato (domenica scorsa, ad esempio, il Colosseo ha accolto circa 35 mila visitatori) e potranno continuare a farlo.

(articolo pubblicato il 9 luglio su Tgcom24)

 

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