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Tasse: in Europa gli italiani tra i più tartassati

tasse_spesa_pubblicaA ben vedere gli italiani sono tra i più tartassati in Europa in termini di pressione fiscale. E di conseguenza molto sta facendo discutere la proposta del premier Matteo Renzi – “un patto con gli italiani” – di un taglio consistente delle tasse da affiancare al percorso di riforme che necessariamente deve andare avanti.
Il riferimento del presidente del Consiglio ha riguardato specialmente la tassazione sulla prima casa, che verrebbe abolita a partire dal 2016. Nel complesso, la riduzione di cui si parla in queste ore, ammonterebbe a 50 miliardi di euro in cinque anni, una serie di misure che contribuirebbero a rilanciare i consumi e gli investimenti e che hanno già ottenuto il gradimento dei sindaci.
In tema di tasse e contributi, ha calcolato la Cgia di Mestre, se il carico fiscale dell’Italia fosse in linea a quello medio europeo, ogni cittadino risparmierebbe 904 euro all’anno. Noi italiani, infatti, occupiamo le prime posizioni tra i più tartassati del Vecchio continente. Al primo posto la Francia con una pressione del 47,8% del Pil, l’Italia si attesta al 43,4% mentre la media dell’Ue28 è stabile al 40%.
Già alcune settimane fa non era rimasto inascoltato il messaggio della Corte dei Conti: l’Italia ha “una pressione fiscale difficilmente tollerabile”, questo perché “in una fase di emergenza economico-finanziaria la politica fiscale è stata piegata ad obiettivi immediati di gettito, al fine di garantire gli equilibri di finanza pubblica”.
Nel 2014 – dati dell’Agenzia delle Entrate e del Dipartimento delle finanze – le tasse sulla prima casa hanno avuto in media sui proprietari un “peso” pari a 204 euro (23 in meno rispetto ai 227 del 2012), per un gettito totale di 3,5 miliardi di euro, pagati da circa 17,2 milioni di contribuenti. Lo scorso anno, quindi, il gettito è risultato inferiore ai quattro miliardi del 2012.
Prendendo in considerazione stavolta i dati Istat, nel corso dell’intero 2014, il rapporto tra gettito fiscale e Pil – la pressione fiscale, in altre parole – è stato pari al 43,5%, in aumento di 0,1 punti percentuali sul 2013. Addirittura nel quarto trimestre del 2014 la pressione fiscale si è attestata al 50,3%, quando nello stesso periodo del 2013 era al 50,2%
Nell’Ue, si diceva, la pressione fiscale è stabile al 40%, si attesta invece al 41,8% nell’Eurozona. Nel confronto il nostro paese si colloca al quarto posto per pressione fiscale tra i paesi che adottano la moneta unica. Risulta più alta, infatti, in Francia (47,6%), Belgio (47,2%) e Finlandia (44%) mentre Germania (39,4), Paesi Bassi (37,2) e Spagna (33,7) sono al di sotto della media europea. Dove il livello risulta essere il più basso è in Slovacchia e Irlanda (30,2%), Cipro (31,6%) ed Estonia (31,9%).

(articolo pubblicato il 20 luglio 2015 su Tgcom24)

 

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