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Giù le vendite verso i Paesi extra-Ue

exportSono tre mesi che le esportazioni italiane verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea presentano variazioni congiunturali deludenti. Dopo la crescita del 2,1% registrata a marzo, infatti, il dato è sceso nei mesi seguenti, mostrando solo una timida risalita a maggio.
Ad aprile l’indice ha infatti mostrato una contrazione di due punti percentuali, a maggio la lieve inversione di tendenza (+0,4%) e a giugno nuovamente un calo pari al -1,6%. Al contrario, l’ultima rilevazione ha evidenziato un aumento notevole delle importazioni (+5,4%) che ha portato il saldo commerciale a 1,9 miliardi di euro, contro i 2,8 miliardi del mese precedente.
Decisamente migliore la variazione tendenziale che ha interessato le esportazioni (+9,1% dopo il lieve +0,3% di maggio), ma risulta in crescita anche quello delle importazioni )+9,4% dopo il -3,1% tendenziale registrato a maggio. Anche in questo caso il saldo commerciale, sempre in attivo, risulta inferiore a quello del mese precedente: 2,2 miliardi di euro contro 2,8 miliardi.
Come spiega l’Istituto nazionale di statistica il calo congiunturale dell’export è imputabile maggiormente a quello delle vendite di beni di consumo, durevoli e non. Mentre i primi riportano un calo del 5,3% i secondi del 2,7%. Scendono del 3,2% anche i beni strumentali e di un più lieve 0,2% quelli intermedi. Bene, invece, quelli energetici che mettono a segno un +12,3%.
A trainare la crescita delle importazioni sono invece tutte le componenti: gli acquisti di beni strumentali registrano una crescita del 13,5%, l’energia del 6,7%, i beni di consumo durevoli del 4,9%, quelli non durevoli del 4,2%. Crescita più contenuta, pari allo 0,7%, per i beni intermedi.
La crescita tendenziale delle esportazioni (che, come già detto si è attestata al 9,1%) è stata condizionata positivamente soprattutto dalle vendite verso la Turchia, in crescita del 27,1%; verso gli Stati Uniti (+23,4%) e verso il Giappone (+14,8%). Pesa notevolmente ancora l’embargo russo: verso Mosca le esportazioni sono scese di un ulteriore 25,3%.

(articolo pubblicato il 23 luglio 2015 su Tgcom24)

 

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