Giù le sofferenze bancarie. Mai dal 2008 | T-Mag | il magazine di Tecnè

Giù le sofferenze bancarie. Mai dal 2008

bancaL’invito del presidente della Banca centrale europea Mario Draghi – “creare le condizioni per un rapido smaltimento dei prestiti deteriorati”– è arrivato a distanza di poche ore dalla diffusione di un rapporto del Centro studi di Unimpresa, che ha certificato il primo calo delle sofferenze bancarie dal 2008 ad oggi.
Tra settembre ed ottobre 2015, le sofferenze bancarie – ovvero i crediti per i quali la riscossione è incerta, a causa dello stato di insolvenza dei soggetti debitori – sono diminuite per la prima volta dal 2008, passando dai 200,4 miliardi di settembre ai 198,9 miliardi di euro di ottobre. Tuttavia si tratta di una notizia positiva soltanto in parte: su base annua, osserva il Centro studi di Unimpresa, le sofferenze sono cresciute di 19,6 miliardi. In linea con il trend in atto dall’inizio della crisi economica ad oggi: negli ultimi anni, infatti, le sofferenze sono aumentate progressivamente, passando dai 41,1 miliardi del dicembre del 2008 agli attuali 198,9 miliardi di euro.
Una crescita costante che non dovrebbe lasciare indifferenti: le sofferenze impediscono alle banche di stimare le perdite effettive, che andranno iscritte nel bilancio, rendendole più caute nel concedere nuovi finanziamenti. Tant’è che, secondo il Fondo monetario internazionale, un’eventuale cancellazione delle sofferenze bancarie dai bilanci degli istituti di credito italiani genererebbe 130 miliardi di nuovi prestiti.
Prossimamente, però, qualcosa potrebbe cambiare. Un’analisi dell’Associazione bancaria italiana (ABI) e del CERVED ha stimato una diminuzione delle nuove sofferenze in tutti i settori dell’economia italiana già dalla fine del 2015, eccezion fatta per il comparto delle costruzioni, per il quale è atteso un miglioramento a partire soltanto dal prossimo anno.
Queste previsioni, che devono trovare ancora una conferma, vanno accolte con la dovuta cautela. Secondo l’ABI e il CERVED, infatti, l’incidenza delle nuove sofferenze resterà superiore ai livelli pre-crisi fino al 2017, quando il tasso di ingresso in sofferenza delle società non finanziarie passerà dal 3,9% di giugno 2015 al 2,3% stimato per la fine del 2017. In pratica, tra due anni, ogni 100 euro erogati dagli istituti di credito alle imprese non finanziarie 2,3 euro saranno a rischio default.

 

Scrivi una replica

News

Medio Oriente, l’Onu ha chiesto un’indagine internazionale sulle fosse comuni scoperte nella Striscia di Gaza

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto un’indagine internazionale sulle fosse comuni scoperte nei due principali ospedali della Striscia di…

23 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Eurozona, de Guindos: «Se le cose vanno nella stessa direzione, allenteremo la posizione restrittiva»

«Se le cose vanno nella stessa direzione delle ultime settimane, allenteremo la nostra posizione restrittiva a giugno. In assenza di sorprese è un ‘fatto compiuto’».…

23 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Ue, via libera del Parlamento europeo al Patto di Stabilità

Il Parlamento europeo, con 359 voti favorevoli, 166 contrari e 61 astensioni, ha dato il via libera finale al nuovo Patto di Stabilità e crescita.…

23 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Meloni: «Vogliamo ridurre i divari che dividono il Paese»

«L’Italia è una Nazione che nel tempo ha accumulato diversi divari: tra Nord e Sud, tra la costa tirrenica e quella adriatica, divari all’interno delle…

23 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia