Il mercato del lavoro per fasce d’età
La disoccupazione è tornata lievemente a salire a dicembre 2015 (+0,1%, attestandosi ora all’11,4%), ma il numero dei disoccupati risulta in calo di 254 mila unità in un anno (-8,1%) e quello degli occupati in aumento di 109 mila unità (+0,5%). Il tasso di occupazione resta stabile (al 56,4%), mentre la disoccupazione giovanile, quella che comprende cioè la fascia di età 15-24 anni, è scesa al 37,9%, il tasso più basso degli ultimi tre anni.
Tuttavia, per i giovani in generale, il mercato del lavoro continua a mostrare luci ed ombre. Il tasso di disoccupazione resta comunque tra i più alti in Europa, mentre appaiono ancora in sofferenza alcune fasce di età nonostante la classe 25-34 anni – informa l’Istat – evidenzi nell’ultimo mese una crescita contestuale del tasso di occupazione (+0,3%) e del tasso di disoccupazione (+0,1%), mentre scende il tasso di inattività (-0,4%).
Più preoccupanti sono i dati ad un anno, però: nella stessa fascia di età, che dovrebbe invece contribuire positivamente alla crescita del mercato del lavoro, gli occupati sono 40 mila in meno. Gli inattivi – le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle che gli istituti non classificano come occupate o in cerca di occupazione – hanno registrato un aumento di 89 mila unità (spiegando in parte la diminuzione dei disoccupati, che sono -80 mila).
Sembra quest’ultimo, dunque, un problema consolidato: basti ricordare che nel 2014 l’Italia presentava il tasso di occupazione più basso tra i giovani laureati nella fascia di età 25-34 anni, pari al 62%, ovvero il 20% in meno rispetto alla media Ocse su 34 paesi.
La popolazione tra i 34 e i 49 anni, come ricorda l’Eurispes nel Rapporto Italia 2016, ha visto diminuire l’occupazione nell’ultimo triennio del 4,4%. Ora il numero di disoccupati in meno – variazione tendenziale – è di 81 mila unità, con una variazione negativa dello 0,8%. Ma diminuiscono anche i disoccupati (-159) e gli inattivi (-18).
Il dato in controtendenza riguarda gli occupati tra i 50 e i 64 anni, che in un anno sono aumentati di 189 mila unità (variazione positiva del 2,6%). Gli occupati over 50, in effetti, negli ultimi due anni sono aumentati (+13,9%, si osserva nel Rapporto Eurispes) soprattutto a fronte delle riforme in materia previdenziale, che hanno innalzato i requisiti per accedere alla pensione.