Prezzi al consumo in calo nell’Eurozona | T-Mag | il magazine di Tecnè

Prezzi al consumo in calo nell’Eurozona

spesa_consumi_famiglieIl dato è preoccupante e i timori delle scorse settimane in parte confermati. L’Eurozona (così come l’Italia) torna in deflazione. A febbraio, infatti, l’inflazione dovrebbe scendere su base annua dello 0,2% (dal +0,3% di gennaio, stima preliminare Eurostat). La spinta al ribasso deriverebbe soprattutto dal calo dei prezzi dell’energia (-8% rispetto a -5,4% del mese precedente).
Dunque le aspettative della Banca centrale europea (Bce) – relative soprattutto all’andamento del prezzo del petrolio e le sue conseguenze –, ora in parte confermate, dovrebbero accelerare le prossime mosse di stimolo monetario, sebbene finora il massiccio programma di acquisto di titoli (quantitative easing), da solo, non sia riuscito a contenere il rischio deflazione.
Il risultato potrebbe essere, altrimenti, l’avvio di una nuova spirale negativa, con ripercussioni su salari e consumi. Rientrare, cioè, in una nuova fase stagnante dell’economia dell’Eurozona. Da sempre le banche centrali “controllano” l’andamento dei prezzi ed è tra gli obiettivi dell’Istituto di Francoforte ottenere un tasso di inflazione appena inferiore al 2%.
Un’inflazione eccessivamente alta non è un fatto positivo, ma nemmeno la deflazione – che dipende dalla debolezza della domanda di beni e servizi – lo è, per quanto i consumatori possano ritenere favorevole un calo generale dei prezzi. Quello che può accadere dopo, infatti, è un accantonamento delle risorse: i consumatori evitano di acquistare oggi confidando in un’ulteriore discesa dei prezzi.
Prendiamo il caso italiano, che secondo uno studio di Unimpresa l’attuale condizione economica non si è tradotta tanto in consumi, piuttosto in risparmio (un aumento delle riserve dal 2014 al 2015 del 4%, in una fase di tassi prossimi allo zero). Una controtendenza rispetto agli anni più duri della crisi quando molte persone sono dovute ricorrere ai risparmi per far fronte alle spese.
Ora si è in attesa di capire quali saranno le prossime mosse della Bce. Che già aveva previsto il trend attuale, stimando un rialzo dei tassi di inflazione in un secondo momento quest’anno. La ripresa dell’Eurozona si è mostrata, fino adesso, più debole di quella statunitense. Eppure anche la Fed potrebbe decidere a breve di allentare il processo di normalizzazione della politica monetaria a causa della carenza di domanda e del rallentamento dell’economia globale.

 

Scrivi una replica

News

L’economia mondiale è destinata a ridursi mediamente del 19% entro il 2049 a causa della crisi climatica

L’economia mondiale è destinata a ridursi mediamente del 19% entro il 2049 a causa della crisi climatica. Lo sostiene una proiezione realizzata dall’Istituto tedesco di…

18 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

«A marzo frena il mercato delle auto europeo»

A marzo frena il mercato delle auto in Europa Occidentale (Ue+Efta+Regno Unito). Secondo l’Acea, l’associazione che raccoglie i costruttori europei, le immatricolazioni sono state 1.383.410,…

18 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Eurozona, a febbraio mercato delle costruzioni in crescita

A febbraio in crescita il mercato delle costruzioni nell’Eurozona. Lo rende noto l’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, sottolineando che il settore ha registrato un incremento…

18 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »

Confindustria, via libera alla squadra di presidenza

Via libera del Consiglio generale di Confindustria alla squadra di presidenza per il quadriennio 2024-2028, proposta dal presidente designato Emanuele Orsini. Le preferenze hanno raggiunto…

18 Apr 2024 / Nessun commento / Leggi tutto »
Testata registrata presso il tribunale di Roma, autorizzazione n. 34/2012 del 13 febbraio 2012
Edito da Tecnè S.r.l - Partita Iva: 07029641003
Accedi | Disegnato da Tecnè Italia