La risalita del mercato immobiliare
L’Abi (Associazione bancaria italiana) lo ha confermato pochi giorni fa: le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili sono lievitate nel corso del 2015 del 97,1%, ulteriore segno – al netto della crescita delle compravendite immobiliari – di un mercato in risalita. Un trend che, a dire, il vero non sta interessando solo l’Italia, ma l’Europa nel suo complesso.
In questi giorni la notizia relativa al decreto attuativo della direttiva europea sui mutui, secondo cui la banca (dapprima con sette rate non pagate, poi con 18 dopo le ultime modifiche) può evitare le lunghe procedure esecutive giudiziarie estinguendo il debito con il trasferimento della proprietà dell’immobile, sta avendo molto risalto sui media per via delle polemiche che sono seguite. Ma rispetto al mercato dei mutui c’è molto altro cui i consumatori devono prestare attenzione.
L’Italia e l’Eurozona, infatti, sono tornate in deflazione (ovvero in una fase di forte riduzione dei prezzi, derivante dalla debolezza della domanda di beni e servizi). Un aspetto che non può essere trascurato da chi vuole accendere un mutuo per la casa. In termini semplici, in un periodo di deflazione aumenta il costo reale di un debito (nel nostro caso il mutuo), pur in presenza di tassi ai minimi.
Diverse indagini in materia hanno dimostrato come gli italiani preferiscano sottoscrivere un mutuo a tasso fisso per evitare improvvise variazioni sulla rata. Quello a tasso variabile, invece, può risultare molto conveniente, ma nel lungo periodo è esposto al rischio di possibili rialzi del costo del denaro (sulla base dell’andamento dell’indice Euribor).
Ad ogni modo la risalita del mercato immobiliare è avvenuta sulla scia del calo dei prezzi delle abitazioni, ma stando alle previsioni la situazione dovrebbe tornare nel prossimo futuro su valori più normali. A sostenerlo è Standard & Poor’s, che di recente ha stimato una crescita graduale dei prezzi delle case (nell’ordine dell’1,5% rispetto all’anno precedente). Questo anche grazie all’aumento della fiducia e le condizioni del credito che dovrebbero restare favorevoli.
In effetti, stando agli ultimi dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, nel 2015 la ripresa del mercato immobiliare si è rafforzata, registrando una crescita delle compravendite del 4,7% sul 2014. A trainare il mercato soprattutto il comparto residenziale (+6,5%) e le pertinenze (+4,3%).
Tuttavia S&P individua anche l’elemento di rischio per il settore, ovvero la fase di difficoltà delle banche, alle prese ora con “spread sul credito molto più ampi rispetto a qualche mese fa mentre i valori delle azioni sono scese sensibilmente da inizio anno”. Motivo per cui se le difficoltà dovessero intensificarsi, non sarebbe da escludere “il rischio di un sensibile restringimento delle condizioni del credito”. E di stime riviste allora al ribasso.