Riforme, CsC: “Per sostenerle occorre più flessibilità nei conti”
“La clausola delle riforme è la parte più rilevante della flessibilità, sia politicamente sia economicamente”. Lo scrive in una nota il Centro studi di Confindustria. Nel comunicato, il CsC sottolinea che ha “gravi limiti che ne minano l’efficacia” ovvero “la dimensione ridotta, pari al massimo a 0,5 punti di PIL, e la concentrazione in un solo anno, che penalizzano quelle riforme che abbiano costi superiori alla soglia e protratti nel tempo; la rapidità del rientro, che impone la riduzione del maggior deficit in tre anni”. Il CsC invita a rivedere la metodologia di stima del PIL potenziale, “poiché quella adottata dalla Commissione europea comporta disavanzi strutturali molto più elevati rispetto a quanto calcolato da FMI e OCSE, richiedendo, quindi, aggiustamenti di bilancio più consistenti”.