#Narrazioni19, un nuovo modo di raccontare il Sud Italia | T-Mag | il magazine di Tecnè

#Narrazioni19, un nuovo modo di raccontare il Sud Italia

di Fabio Germani

narrazioni19Il Mezzogiorno che cresce la metà della Grecia. Il Mezzogiorno della disoccupazione e dell’abbandono scolastico. Il Mezzogiorno che insegue il Nord, nel senso di tanti giovani che cercano la fortuna altrove, possibilmente nelle regioni settentrionali o nelle capitali europee. Esistono tanti modi di raccontare un luogo, una realtà. Per anni, suo malgrado, il Sud è stato l’osservatorio privilegiato di quanto in Italia non andava, dei ritardi accumulati, dei divari crescenti: una scusa buona per ogni stagione. Eppure gli indicatori economici e culturali, già da un po’, stanno cominciando a narrare sottovoce una storia diversa, una storia fatta di eccellenze e competenze radicate sul territorio. Un serbatoio di idee, tipo Bagnoli, “l’incompiuta dell’era post-industriale”, oggi centro di ricerche dove i capitali stranieri promuovono il know-how italiano.
Decifrare un nuovo modello Mezzogiorno, quale area nevralgica del contesto europeo, fucina di interpretazioni qualitative che sa guardare con ottimismo al futuro, è l’ambizione di #Narrazioni19. Il progretto nasce con l’assegnazione del titolo di Capitale europea della Cultura per il 2019 alla città di Matera, una riflessione – stavolta a voce alta – sulla comunicazione e lo storytelling all’interno di politiche di sviluppo che pongano al centro la Basilicata, il Sud e l’Italia di domani. Il primo volume della collana #Narrazioni19 è stato presentato a Roma, alla Camera, il 23 giugno 2016 (presenti il sottosegretario Ivan Scalfarotto, il presidente della Regione Calabria, Marcello Pittella, il deputato di Conservatori e Riformisti, Cosimo Latronico, il senatore del Pd, Salvatore Margiotta) e raccoglie le tante considerazioni emerse in occasione delle due giornate di studio organizzate a Matera, il 18 e 19 dicembre 2015, dal CISST (Centro internazionale per gli Studi storici e dei Territori) in collaborazione con la Regione Basilicata.
Recenti indagini – ad esempio il Rapporto Pmi Mezzogiorno 2016, curato da Confindustria e Cerved – hanno dimostrato come le Pmi del meridione, pur non mancando alcune ataviche criticità, godano di buona salute, registrando una crescita sia del fatturato che del valore aggiunto (numerose le imprese gazzelle, importante il contributo di quelle innovative). Matera e Bagnoli, quindi, come luoghi simbolici e “non della vergogna”. “Pochi anni fa – è stato il commento durante la conferenza stampa di Sergio Ragone, componente CISST e tra gli ideatori di #Narrazioni19 – nessuno avrebbe mai associato la parola opportunità a questi due luoghi. La rinascita del Sud, la sua nuova narrazione, il suo nuovo modo di presentarsi al mondo come posto in cui fare business nella legalità e vivere in un contesto di rara bellezza, passa per il successo di queste due grandi partite. Alle quali se ne aggiunge una terza: il Mediterraneo. Il Mezzogiorno d’Italia è al centro del Mare Nostrum, culla di civiltà, ma oggi luogo di tensioni e instabilità. Occorre una visione complessiva per il Sud e per il Mediterraneo, destini inscindibili”. Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha illustrato un nuovo tipo di regionalismo che mira ad un insieme di sinergie tra le regioni del Sud e il governo, fare cioè rete, avere una visione condivisa, con una sostenibilità economica certa. Una priorità in questo senso è rappresentata dalle infrastrutture, i collegamenti interni ed esterni. “Ma non bastano le infrastrutture per far decollare il Mezzogiorno – ha aggiunto Pittella –, serve una consapevolezza maggiore e un approccio diverso ai problemi e alle sfide, un approccio politico e istituzionale che coinvolga tutti”.
Il Sud deve diventare un polo strategico del paese. Il sottosegretario Scalfarotto ha ricordato come, di tutto l’export italiano, il contributo delle regioni meridionali sia pari al 12%, motivo per cui il governo sta promuovendo le eccellenze del Made in Italy con il Piano Export Sud nell’ambito dell’Obiettivo Convergenza. La sfida dello sviluppo, insomma, è soprattutto una sfida culturale, come osservato dal deputato Latronico. Un punto di vista che Scalfarotto ha voluto sottolineare (“Che il Sud si racconti e non si lascia raccontare è un passo fondamentale”), per poi concludere a proposito di Matera 2019: “Chi parte rassegnato è già sconfitto, la classe dirigente di questo paese a tutti i livelli ha il dovere di consegnare il successo alla città, di trasformarla, di utilizzare al meglio l’attenzione che attirerà. Sarebbe una visione troppo miope non sfruttare l’occasione di rendere Matera ciò che merita di essere, uno dei luoghi più belli del pianeta”.

@fabiogermani

 

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