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Cresce il mercato del Cloud in Italia

di Umberto Schiavella

cloudIl mercato del Cloud in Italia conferma la sua grande crescita: la stima per il 2016 prevede un incremento del 18% per un valore di 1,77 miliardi di euro. In forte ascesa il Public Cloud con una stima di crescita del 27% dal 2015 e destinato a raggiungere la quota di 587 milioni di euro. Segno positivo anche per gli investimenti dedicati alla Cloud Enabling Infrastructure volti ad aggiornare il patrimonio infrastrutturale e applicativo pre esistente in azienda per l’adozione del Cloud, investimenti del valore complessivo di 1,185 miliardi di euro. Questi i dati presentati dall’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, giunto alla sesta edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, presentata la scorsa settimana a Milano, presso il Campus Bovisa, in occasione del Convegno “Cloud: è arrivata l’età della ragione?”.
Lo studio sottolinea come la tendenza in crescita del fenomeno Cloud in Italia è in linea con quello che sta accadendo a livello globale. Solo in riferimento al Public Cloud, Gartner stima una crescita a livello mondiale per il 2016 di poco meno del 26% per un valore complessivo di 64,7% miliardi di dollari. In un arco di tempo più ampio Idc prevede che il mercato del Public Cloud passerà dai 70 miliardi di dollari del 2015 a più di 141 miliardi di dollari nel 2019, caratterizzato da un tasso di crescita composito del 19,4%. L’Italia sta facendo importanti passi avanti nella creazione dei presupposti per l’adozione della tecnologia Cloud, segnali confermati dal recente studio “Global cloud computing scorecard” di Bsa, che colloca il nostro paese all’ottavo posto a livello mondiale, due posizioni in più rispetto al precedente studio del 2013.
Tra i settori che hanno investito maggiormente nel Pubblic Cloud, quello manifatturiero è il più attivo con una quota pari al 23% del mercato, soprattutto in relazione alla gestione della supply chain, dei trasporti e dei portali e-commerce. Segue il settore bancario con il 21% dove il Cloud è usato principalmente in ambiti di ottimizzazione dei prezzi di strumenti finanziari, nei servizi di e-learning, per le piattaforme di calcolo e per la Big Data Analitics. In terza posizione, con il 14% della spesa, troviamo le Telco e Media che utilizzano il Cloud essenzialmente per i servizi di video streaming, di gestione dell’advertising e per la gestione delle infrastrutture. Quarto posto per i Servizi con una quota pari al 10% concentrata principalmente sulla gestione delle flotte e dei ricavi. In particolare, nel settore GDO e retail, l’uso del Cloud si attesta al 9% ed è usato soprattutto per soluzioni di facility management degli store e per la gestione dei dati multimediali. Infine, quinto posto per PA e Sanità con una quota pari al 9%. Al modello Public Cloud viene spesso preferito il modello Community Cloud, dove i servizi verticali vengono direttamente sviluppati dagli Enti stessi, mentre il ricorso al Public Cloud è riservato per i servizi standard. Nelle utility, 9%, dal punto di vista storico c’è stata una grande adozione di soluzioni CRM in Cloud e, più recentemente, di soluzioni votate al risk management. Anche il settore assicurativo sta adottando soluzioni Cloud, 5%, mostrando, però, ancora un approccio standard verso il Public Cloud con una serie di sperimentazioni nell’ambito dei portali, come, ad esempio, con quelli relativi ai sinistri e alla relazione con la clientela.
Il primo ambito a beneficiare dell’effetto dell’utilizzo del Cloud è stato quello delle infrastrutture. Ben il 58% delle aziende utilizza ambienti di produzione, il 61% ha sperimentato o utilizza stabilmente ambienti Iaas (Infrastructure as a Service) per sviluppo e test, il 53% adotta soluzioni di back-up, il 40% di disaster recovery. In merito alle applicazioni Saas (Software as a Service), queste vengono utilizzate in azienda in affiancamento a quanto già in uso, sia per ampliare il supporto informativo, 86%,sia per sfruttare le singole potenzialità innovative, 82%.
Le grandi imprese inglobano gran parte della spesa per il Public Cloud, stimata per il 2016 di poco superiore al 90% con un tasso di crescita previsto intorno al 28%, a differenza delle PMI per le quali si attesta poco al di sotto del 20%. Per le PMI il Public Cloud è una grandissima opportunità di digitalizzazione per ridurre l’onere gestionale ICT.
Anche la dimensione dell’impresa svolge un ruolo molto importante nella diffusione dei servizi legati al Public Cloud: poco più del 20% delle organizzazioni tra 10 e 49 addetti utilizza il Cloud, mentre si raggiunge il 30% nelle organizzazioni tra i 50 e i 249 addetti.
Lo studio chiude analizzando l’entità di spesa dedicata al Public Cloud dalla quale emerge che le aziende del nord ovest dedicano un budget maggiore all’utilizzo di queste soluzioni se confrontato con la relativa spesa in information technology rispetto alle altre aree geografiche. Infine, in merito all’andamento della crescita dell’utilizzo del Public Cloud, l’area del Nord Ovest è quella che registra una maggiore dinamicità, mentre il Nord Est è l’area dove i servizi Cloud si sono diffusi maggiormente. Seguono il Centro, il Sud e le Isole.

 

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