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Consumi, reddito, inflazione: quadro economico in chiaroscuro

Cresce il reddito disponibile delle famiglie, ma tale condizione non si è tradotta in una piena ripresa dei consumi

spesa_consumi_famiglieFare un quadro dello stato di salute dell’economia italiana (e dell’Eurozona) non è ancora cosa semplice a causa dei dati altalenanti registrati negli ultimi mesi. Sono diversi i segnali positivi che confermano la risalita economica in atto, ma restano in alcuni casi timidi e contrastanti. Da un lato ad esempio, nel secondo trimestre dell’anno è migliorata la condizione finanziaria delle famiglie italiane. Dall’altro lato, però, tale condizione non si è tradotta in una piena ripresa dei consumi, per quanto una lieve risalita sia stata osservata anche su questo fronte.
Secondo le rilevazioni dell’Istat il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente, ma i consumi sono cresciuti dello 0,2%. La propensione al risparmio è invece aumentata dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, salendo al 9,6%. A fronte di un aumento dello 0,1% del deflatore implicito dei consumi delle famiglie, spiega poi l’Istat, il potere d’acquisto è aumentato dell’1,1%. Su base annua il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto del 2,8%, ma il deflatore implicito dei consumi delle famiglie ha registrato una flessione dello 0,1%, cosicché si evidenzia un salita del potere di acquisto del 2,9%.
Insomma, i consumi finali risultano sostanzialmente fermi rispetto al trimestre precedente, nonostante la crescita del reddito disponibile. Un trend che sembra al momento confermarsi, quando a luglio 2016 le vendite al dettaglio sono risultate in diminuzione dello 0,3% rispetto a giugno e in calo anche rispetto a luglio 2015.
La deflazione, che ha riguardato tanto l’Italia quanto l’Eurozona, potrebbe avere concorso all’aumento del potere d’acquisto. Tuttavia la deflazione è allo stesso tempo sintomatica di una domanda interna piuttosto debole, dunque non positiva. Ma anche in questo caso si manifestano lievi miglioramenti: dopo sette mesi consecutivi i prezzi al consumi sono tornati a crescere (grazie, soprattutto, al ridimensionamento della flessione dei prezzi dei beni energetici).
Nel mese di settembre, infatti, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice dei prezzi ha segnato un calo dello 0,2% su base mensile, ma un’inversione di tendenza sull’anno: +0,1%. Nell’Eurozona è andata anche meglio stando alle stime di Eurostat, +0,4% su base annua rispetto al +0,2% di agosto.

 

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