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Vendite al dettaglio di nuovo in calo ad agosto

Rispetto all’ultimo biennio l’indice che misura le vendite al dettaglio risulta ancora poco mosso
di Redazione

Ad agosto, sia in termini di volumi che di valore le vendite al dettaglio hanno registrato una nuova diminuzione congiunturale. Segno “meno” si osserva anche rispetto allo stesso mese dello scorso anno, confermando ancora una volta come la ripresa sia ancora lenta e piuttosto fragile.

carrelloLe vendite al dettaglio hanno registrato un calo dello 0,1% in valore (-0,2% in volume) rispetto a luglio

Costituendo, infatti, l’ultimo anello della catena di distribuzione, è quello che tra gli indici statistici dell’Istat meglio delinea l’andamento dei consumi finali. Consumi che, al momento, a non riescono a fungere da traino per la risalita italiana.
Nel mese considerato – appunto agosto – le vendite al dettaglio hanno registrato un calo dello 0,1% in valore (-0,2% in volume) rispetto a luglio legato esclusivamente alle vendite di prodotti alimentari, scese dello 0,8% (-1% in volumi) contro il +0,3% (+0,2%) di quelle di prodotti non alimentari. Osservando le varie forme distributive del commercio si può osservare come a riportare una contrazione delle vendite siano quelle attive nella grande distribuzione (-0,8%) e i negozi di alimentari operanti su piccole superfici (-0,5%). Nel complesso, però, grazie alla crescita dello 0,5% registrata per i non alimentari, le imprese operanti su piccole superfici riportano una crescita delle vendite dello 0,2%.
Come anticipato, anche il confronto tendenziale mostra una contrazione dell’indice. In particolare l’Istat segnala un -0,2% in valore e un più marcato -0,8% per i volumi. Anche in questo caso sono le vendite di prodotti alimentari a diminuire maggiormente: -0,7% in valore e -1,4% in volumi, contro la variazione nulla e il -0,5% registrato dalle vendite non alimentari.
Osservando le serie storiche dell’Istituto nazionale di statistica, si può notare come ‘indice si sia effettivamente poco mosso rispetto ai mesi e agli anni precedenti. Nelle ultime rilevazioni, infatti, risulta che il valore più alto dell’indice si è registrato a febbraio 2016, con 95,4 punti, un valore simile alla media annua del 2015 e di poco superiore al valore più alto registrato nel 2014 (95 punti ad aprile).

 

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