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Sale la fiducia delle imprese. Giù quella dei consumatori

Ad ottobre la fiducia dei consumatori italiani diminuisce per il terzo mese consecutivo, passando da 108,6 punti a 108
di Redazione

L’ultimo resoconto dell’Istat sull’andamento della fiducia dei consumatori e delle imprese mostra due andamenti contrastanti. Se da un lato, infatti, la fiducia delle imprese registra una crescita – riportando il secondo aumento mensile consecutivo – dall’altro l’Istituto rileva un nuovo peggioramento per quella dei consumatori.

operaioPer le imprese l’indice di fiducia passa da 101,2 a 102,4 punti

In particolare, l’indice che misura la fiducia dei consumatori passa dai 108,6 punti di settembre ai 108 di ottobre, proseguendo una parabola discendete che si osserva ormai da tre mesi (ad agosto si è passati a 109,1 punti dai 111,2 di luglio). Un calo legato alla contrazione di tutte le componenti, meno il clima futuro che nel periodo considerato dall’analisi passa da 112,8 a 114,3.
Il clima economico scende infatti a 127,4 punti ad ottobre dai 128 di settembre, quello personale perde 2,3 punti, passando da 102,8 a 100,5, mentre quello corrente riporta la contrazione maggiore, passando da 106,8 a 102,8. Peggioramenti hanno interessato poi le attese sulla situazione economica dell’Italia (da -18 a -19), le opportunità attuali di risparmio (da 128 a 96) e le opportunità attuali all’acquisto di beni durevoli (da -54 a -55). Migliorano invece le attese sulla disoccupazione (da 29 a 31 punti), i giudizi sulla situazione economica attuale della famiglia (da -37 a -34) e le attese (da -10 a -7), i giudizi sul bilancio familiare (da 4 a 6) e le possibilità future di risparmio (da -37 a -35). Stabili i giudizi sulla situazione economica dell’Italia (a -52).
Buone notizie invece dalle imprese, per le quali l’indice di fiducia sale per il secondo mese consecutivo, passando da 101,2 a 102,4 (era a 99,6 punti ad agosto). Entrando nel dettaglio, le tabelle mostrano un aumento per tutte le principali tipologie di aziende considerate, tranne che per quelle del commercio al dettaglio, che riportano un calo dell’indice da 102 a 101,3 punti.
Per le imprese manifatturiere si passa invece da 102,1 a 103 punti, per quelle delle costruzioni (nonostante le difficoltà che ancora interessano il settore, tra i più colpiti dalla crisi economica) si rileva un +0,5, che fa passare l’indice da 125,3 a 125,8 punti, mentre per quelle dei servizi di mercato si registra la crescita più marcata, passando da 103,7 a 106,6 punti.

 

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