Il ritardo nei pagamenti è un problema ancora attuale
Gli imprenditori italiani sono spesso costretti a fare i conti con clienti poco puntuali nei pagamenti: raramente un’impresa della pubblica amministrazione o privata salda quanto dovuto al momento pattuito. Secondo lo studio Pagamenti della Pubblica Amministrazione, realizzato da Cribis D&B e aggiornato a fine settembre 2016, nel terzo trimestre del 2016 solamente il 22,3% delle aziende della Pubblica Amministrazione salda alla scadenza i propri debiti economici con i fornitori, una percentuale notevolmente inferiore rispetto alla media delle imprese italiane, pari al 35,9%.
Dal confronto dei dati di settembre 2016 con quelli relativi al 2010, emerge che sono aumentate tanto le imprese della PA che saldano puntualmente le proprie fatture (+10,8%) quanto quelle che lo fanno invece accumulando un grave ritardo (+5,3%).
I ritardi nei pagamenti si ripercuotono in modo negativo sulle imprese creditrici, ovviamente. Un’indagine condotta da Sociometrica in collaborazione con Pragma Research – l’analisi considera 800 piccole e medie imprese (PMI) del Nord Italia – sottolinea che il 37,9% degli imprenditori sostiene che il ritardo del pagamento delle fatture crea problemi di liquidità.
Mancando la liquidità, le imprese sono costrette a rinunciare a nuovi investimenti o a nuove assunzioni, come aveva rilevato tempo fa l’Ufficio studi della CGIA di Mestre in una sua passata analisi.
Di fronte alla scarsa puntualità dei propri clienti, gli imprenditori sono costretti così a trovare una soluzione alternativa: secondo l’indagine Sociometrica-Pragma Research, il 30,8% delle imprese considerate risolve il problema, portando in banca le fatture per ottenere un anticipo (in pratica, la banca anticipa al cliente l’importo di un credito verso terzi a fronte di una presentazione da parte del cliente stesso delle fatture).