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Mercato del lavoro statico nel terzo trimestre 2016

Per il terzo trimestre consecutivo diminuisce la stima degli inattivi di 15-64 anni
di Redazione

Il dato che per primo risalta agli occhi è il tasso di disoccupazione, che per il quinto trimestre consecutivo si attesta all’11,6%. Altro aspetto importante è che il tasso di occupazione (nello stesso arco temporale) rimane stabile al 57,3%, tra i più bassi d’Europa, sintesi di una flessione per i 15-34enni (-0,3%), di una sostanziale stabilità per i 35-49enni (+0,1%) e di una lieve crescita per i 50-64enni (+0,2%).

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Il mercato del lavoro nel terzo trimestre 2016, così come descritto dall’Istat, mostra qualche luce e diverse ombre. Tra gli spunti positivi sicuramente la discesa del numero di inattivi. In verità nel mese di ottobre si è visto come, su base congiunturale, quest’ultimi siano aumentati di 82 mila unità, contribuendo alla diminuzione contestuale di occupati e disoccupati. Però, per il terzo trimestre consecutivo, diminuisce la stima degli inattivi di 15-64 anni, che sono -528 mila in un anno. La diminuzione dell’inattività, spiega l’Istat, è diffusa per genere, territorio e classe di età.
Nell’area dell’inattività – gli inattivi sono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle che l’Istat non classifica come occupate o in cerca di occupazione – si osserva una diminuzione netta degli scoraggiati (coloro che ritengono di non riuscire a trovare un lavoro), sia nella componente maschile che in quella femminile.
Anche la zona grigia dell’inattività, che comprende le forze di lavoro potenziali (chi non cerca, ma disponibile; chi cerca, ma non disponibile), mostra dei cali nel terzo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2015. Considerando entrambe le componenti, maschi e femmine, la diminuzione è del 5,7%.
Per quanto riguarda il numero dei disoccupati, dopo quattro trimestri consecutivi di cali, la stima sale a due milioni 808 mila unità (+132 mila in un anno, +4,9%), con una crescita più marcata tra le donne (+98 mila contro +34 mila degli uomini). L’incremento viene rilevato al Centro (+41 mila) e soprattutto nel Mezzogiorno (+123 mila nel raffronto tendenziale) e coinvolge in particolare le persone in cerca di prima occupazione (+87 mila) e tra i giovani tra 25 e 34 anni (+93 mila, la classe di età più fragile come osservato analizzando i dati relativi al mese di ottobre). Il tasso di disoccupazione aumenta più per le donne, i giovani 25-34enni e i residenti nel Mezzogiorno.
La discrepanza tra uomini e donne è più sottile nella partecipazione al mercato del lavoro, così come in parte già confermato dal trend dell’inattività. Nella componente femminile, infatti, la crescita del tasso di occupazione è più marcata (+1,2% a +0,5%) e l’aumento del tasso di disoccupazione rispetto agli uomini (0,6% a 0,2%) è riconducibile proprio alla maggiore riduzione del tasso di inattività.

 

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