La crisi politica dopo il referendum
Il governo Gentiloni, ai nastri di partenza, non sembra godere della fiducia degli italiani, soprattutto nel confronto con i precedenti esecutivi della XVII legislatura al momento dell’insediamento. Se infatti il governo Letta (28 aprile 2013 – 22 febbraio 2014) poteva contare sul 65% di fiducia da parte degli italiani (poi al 27% al momento delle dimissioni) e il governo Renzi (22 febbraio 2014 – 11 dicembre 2016) sul 62% (21% alle dimissioni), il governo Gentiloni già ora presenta un grado di fiducia (tra quanti esprimono molta o abbastanza fiducia) decisamente più basso, al 19%, a conferma di come l’esito del referendum pesi sull’attuale e ancora incerta situazione politica. Non a caso, secondo il 62% degli intervistati da Tecnè per Matrix dell’11 dicembre 2016, è opportuno fare la nuova legge elettorale e andare a votare prima dell’estate; il 20% ritiene sia il caso andare al voto subito, anche con l’attuale legge elettorale; il 13% preferirebbe andare avanti con il nuovo governo fino alle fine della legislatura. Il 5% non sa o è incerto.
Se si votasse oggi per le elezioni politiche, il Pd risulterebbe essere il primo partito con il 30,2% (era al 31,4% il 5 dicembre), seguito dal M5S – che ora è davvero vicino – con il 30,1% (dal 29,6% della precedente rilevazione). Forza Italia si collocherebbe al 14,9% (da 14,6%), mentre la Lega si attesterebbe all’11,1% (dal 10,5%). Fratelli d’Italia sarebbe al 4,6% (dal 4,2%), Area Popolare al 2,6%, Sinistra Italiana al 2,2%, altri al 4,3%. L’area degli incerti/non voto si collocherebbe al 40,5%, in crescita di due punti percentuali rispetto alla rilevazione del 5 dicembre.
Tecnè ha infine valutato tre ipotesi di ballottaggio nel caso in cui si votasse con l’Italicum. Nella prima ipotesi il M5S avrebbe la meglio con il 51,7% dei consensi sulla coalizione PD-AP-SC, che si fermerebbe al 48,3%. Nella seconda ipotesi la coalizione di centrodestra (FI-FDI-Lega) supererebbe la coalizione di centrosinistra con il 50,2% dei voti. Nella terza ipotesi, infine, il M5S si attesterebbe al 51% contro il 49% della coalizione di centrodestra.
NOTA METODOLOGICA
Universo: popolazione italiana maggiorenne
Tipo di campione: casuale
Articolazione del campione: sesso, età e area geografica
Estensione territoriale: intero territorio nazionale
Metodo di rilevazione: CATI – CAMI
Numero di interviste: 800
Margine di errore: +/- 3,5%
Data di effettuazione delle interviste: 11 dicembre 2016
Committente: RTI – MATRIX
Soggetto realizzatore: Tecnè S.r.l.