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La situazione economica e politica dell’Italia

Il sondaggio Tecnè per Porta a Porta del 14 dicembre: per la maggior parte degli intervistati il governo Gentiloni sarà come il precedente. Nelle intenzioni di voto Pd e M5S sono ora alla pari
di Redazione

L’idea generale è che l’attuale governo sarà come il precedente. A pensarla in questo modo è il 69% degli intervistati da Tecnè per Porta a Porta del 14 dicembre 2016. Il 15% teme che il governo Gentiloni potrà essere peggio del governo Renzi, mentre l’8% afferma che sarà meglio (stessa quota tra chi non indica). In ogni caso, la maggior parte degli intervistati (il 68%), sostiene che il governo debba durare massimo fino a giugno, il tempo, insomma, per approvare una nuova legge elettorale. Il 13% auspica una durata fino al prossimo autunno, l’11% che porti a termine la legislatura nel 2018 (l’8% è senza opinione).

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La nuova legge elettorale è al centro dell’attuale agenda politica. Per il 46% la più adatta all’Italia è il Mattarellum, il sistema misto (in prevalenza maggioritario con un recupero del proporzionale e colleggi uninominali) che disciplinò le elezioni del 1994, del 1996 e del 2001. Il 26% si dice favorevole all’Italicum, quindi ad una legge che preveda un premio al partito o alla coalizione; il 15% vorrebbe un proporzionale senza premio; senza opinione il 13%. Le primarie, utili per indicare ad esempio un leader in vista del voto, andrebbero regolamentate per legge secondo il 58% degli intervistati. È meglio che ogni partito scelga in modo autonomo secondo il 34%, senza opinione l’8%.

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Con il governo Gentiloni la situazione economica dell’Italia potrebbe peggiorare: lo ritiene possibile il 46% degli intervistati. Non cambierà nulla, invece, per il 40%, mentre prevede un miglioramento il 7% (non sa il 7%).

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Il referendum costituzionale del 4 dicembre ha sancito una sconfitta dei promotori. Tuttavia come cambia il peso politico di Renzi dopo il referendum? Il 51%, la quota maggiore, crede che sia più debole, proprio a causa della recente sconfitta referendaria. Per il 21%, al contrario, è più forte, nonostante l’esito del voto. Il 20% ritiene invece non sia cambiato con il referendum (senza opinione l’8%).

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Se si votasse oggi per le elezioni politiche, Pd e M5S otterebbero la stessa percentuale, attestandosi al 30%. Forza Italia si collocherebbe al 14,5%, mentre la Lega si attesterebbe all’11,5%. Fratelli d’Italia sarebbe al 4,5% (dal 4,2%), Area Popolare al 3%, stesso risultato per Sinistra Italiana. Altri al 3,5%. L’area degli indecisi si collocherebbe al 16%, quella del non voto al 28%.

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Tecnè ha provato, però, a immaginare uno scenario che preveda un partito di Renzi, che non sia il Pd. Il quadro vedrebbe così il Movimento 5 Stelle primo partito, con il 31% dei consensi. Seguirebbe proprio il partito di Renzi (19%), più distanziato il Pd (senza Renzi) al 14%. Forza Italia si attesterebbe allora al 13%, la Lega all’11,5%, Fratelli d’Italia al 4,5%, Sinistra Italiana e Area Popolare al 2%, altri al 3%. L’area degli indecisi sarebbe al 19%, quella del non voto al 28%.

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NOTA METODOLOGICA
Titolo dell’indagine: la situazione economica e politica dell’Italia
Tipo di campione: rappresentativo della popolazione di 18 anni e oltre residente in Italia
Articolazione del campione: sesso, età e area geografica
Estensione territoriale: intero territorio nazionale
Numerosità del campione: 1.000 casi
Margine di errore: +/- 3,1%
Metodo di rilevazione: CATI – CAMI – CAWI
Data di effettuazione delle interviste: 13 dicembre 2016
Committente: Porta a Porta
Soggetto realizzatore: Tecnè S.r.l.

 

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