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Il lento recupero dei consumi, spese più contenute a Natale

La principale voce di spesa nel periodo festivo riguarderà il settore agroalimentare
di Redazione

In attesa dei dati Istat di prossima pubblicazione sul commercio al dettaglio (e relativi al mese di ottobre), nell’ultimo periodo il trend dei consumi non è stato particolarmente entusiasmante, non promettendo granché di positivo nelle settimane successive, anche in vista delle festività natalizie.

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A settembre il calo congiunturale delle vendite era stato pari allo 0,6%, sintesi di una flessione che aveva interessato sia il settore alimentare che quello non alimentare. E alcuni capitoli di spesa risultavano in diminuzione pure su base annua. Lievi flessioni erano state registrate già nei mesi estivi anche a causa di una dinamica dei prezzi che non ha evidentemente incoraggiato nuovi acquisti, pur in presenza di un miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie.
Secondo Federconsumatori sarà un Natale più magro rispetto a quello dello scorso anno, che invece aveva fatto segnare un importante incremento, in discontinuità con gli andamenti precedenti. Le spese sono previste diminuire per i generi non alimentari e anche il cenone di Natale costerà meno in molti casi.
In generale dal 2012 la minore spesa delle famiglie si è tradotta in una contrazione di oltre dieci punti percentuali. Il recupero degli standard di consumo appare ancora lento, con una ripercussione nei periodi di solito caratterizzati da maggiori uscite. Sempre Federconsumatori aveva stimato nei giorni scorsi una crescita sul 2015 per il solo settore alimentare, mentre per altri si dovrebbero osservare livelli più o meno stabili o in flessione.
Un’analisi Coldiretti conferma lo scenario: l’agroalimentare, tra regali enogastronomici, pranzi e cene, sarà la principale voce di spesa per le famiglie italiane din vista delle festività. Si stima un esborso complessivo di 4,4 miliardi di euro, il 2% in più dello scorso anno. Dall’indagine Coldiretti/Ixe emerge infatti che per cibo e bevande il 71% degli italiani prevede di spendere come lo scorso anno, il 12% pensa di tagliare mentre il 14% di incrementare.
Da non sottovalutare come in generale, a condizionare l’andamento dei consumi in questo periodo dell’anno, sia stata la destinazione delle tredicesime, in larga parte impegnate per il pagamento delle tasse, in particolare sulla casa. L’indagine Coldiretti stima un 26% di italiani che usufruirà della tredicesima per le spese di Natale.

 

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