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Produzione industriale in crescita nel 2017?

Gli andamenti più recenti del fatturato e degli ordinativi confermano il graduale miglioramento rilevato a partire dai mesi centrali del 2016
di Redazione

L’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) stima che l’attività industriale italiana dovrebbe continuare a crescere – seppure ad “un ritmo di espansione contenuto”, si legge nell’ultima Nota sulla congiuntura –, confermando le performance registrate nell’ultimo scorcio del 2016.

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A novembre – il dato è dell’ISTAT –, l’indice della produzione industriale italiana è cresciuto tanto rispetto al mese precedente (+0,7%) quanto su base annua (+3,2%). Più in generale, la crescita registrata da gennaio a novembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è stata dell’1,3%.
Secondo l’UPB, gli andamenti più recenti del fatturato e degli ordinativi confermano “il graduale miglioramento” rilevato nella parte centrale del 2016 (entrambi gli indici hanno registrato un aumento sia nella componente interna che in quella estera).
Prometeia prevede che l’attività industriale continui a crescere all’incirca allo stesso ritmo anche a dicembre (0,6% su base mensile), per poi calare dello 0,4% a gennaio e nuovamente aumentare dello 0,1% a febbraio. Il quarto trimestre del 2016 si chiuderebbe con una variazione positiva sia rispetto al trimestre precedente (0,9%) sia rispetto allo stesso periodo dell’anno prima (2,7%).
Gli ultimi anni sono stati particolarmente difficili. Un recente rapporto dell’UCTAD – la Conferenza delle Nazioni Unite su commercio e sviluppo – ha quantificato l’impatto della crisi economica sull’industria italiana: tra il 2007 e il 2016, la produzione industriale del nostro Paese ha perso il 22%. Fatta 100 la produzione industriale italiana nel 2010, nel primo trimestre del 2007 l’Italia registrava quota 118 e nel primo trimestre del 2016 è scesa a quota 92.
Altrove le cose sono andate diversamente: la Germania ha mantenuto i livelli piuttosto alti, arrivando persino a superare il valore del 2007. La Francia, che pure ha perso molto, è rimasta comunque sopra la soglia base, sebbene di un punto. Anche la Spagna ha ottenuto performance migliori di quelle dell’Italia.
Inoltre, sul fronte degli investimenti, l’Italia è tra i Paesi che negli anni della crisi economica ha dovuto fare i conti con un calo più consistente: dal 2007 al 2016, infatti, il crollo è stato di oltre cinque punti, passando dal 22% del Prodotto interno lordo nel primo trimestre 2007 al 16,5% dello stesso periodo dello scorso anno.

 

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