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“Skills”: quanto valgono nel mercato del lavoro

Soft skills e hard skills sono qualità richieste dalle aziende impegnate nella ricerca di personale. Tuttavia si osserva un gap tra domanda e offerta di competenze, con ripercussioni su crescita e occupazione
di Silvia Capone

Nella ricerca del lavoro non si punta solamente sulle competenze tecniche o acquisite con lo studio e la formazione scolastica. A pari livello di conoscenze ha più chance di ottenere un lavoro chi si dimostra sicuro, spigliato e intraprendente. Questi tratti della personalità ritenuti importanti ai fini della prima impressione nei colloqui di lavoro sono da qualche anno considerati addirittura fondamentali e valutati secondo appositi test. Quelle che si vogliono scovare nel candidato sono le cosiddette soft skills, ovvero competenze trasversali attinenti alle capacità relazionali delle persone. Non sono quindi specifiche di una professione né di un ruolo ma completano, dando valore aggiunto, le hard skills. Quest’ultime sono le competenze tecniche, ovvero le caratteristiche rapidamente valutabili e richieste nell’ambito di un particolare contesto lavorativo e aziendale. Si acquisiscono durante gli anni di studio e quindi non sono innate, riguardano i titoli, le esperienze lavorative e la conoscenza delle lingue.

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Le soft skills sono attitudini, facilmente esportabili perché non sono legate ad un lavoro in particolare, e quindi utili in più settori. Sono di diverso tipo e classificabili come cognitive, relazionali, realizzative, manageriali e trasversali e includono tra le altre cose, capacità di pianificare e organizzare, di problem solving, flessibilità e leadership. Sono diventate così importanti nella valutazione di un candidato che vengono analizzate da una figura professionale ad hoc e possono comprometterne l’assunzione nel caso non vengano riscontrate determinate qualità. Non a caso sono oggi un prerequisito fondamentale che in molte aziende è oggetto di una prova e un colloquio che precedono l’incontro che andrà poi a valutare le conoscenze tecniche. Nessuna grande impresa, infatti, assumerebbe un dipendente incapace di lavorare in gruppo o un manager con scarsa attitudine da leader.

Secondo una ricerca condotta da Linkedin sui suoi iscritti a livello mondiale, le skills più citate nei curriculum sono quelle relative alle competenze tecniche e fanno riferimento al grado di esperienza e di specializzazione. La tendenza a prediligere nella propria descrizione le hard skills è in corso da alcuni anni ed è più evidente dai risultati delle ricerche dell’ultimo periodo. Stando all’edizione 2016 dell’Hays Global Skills Index – report che prende in esame l’economia di 33 paesi tra cui l’Italia, stilato da Hays, società leader nel recruitment specializzato –, nell’anno è aumentato il gap tra domanda e offerta di competenze sul mercato del lavoro globale. I risultati della ricerca hanno messo in luce l’impatto economico che deriva dalla bassa risposta alle richieste delle aziende, sostenendo che una soluzione a tale carenza può essere l’automazione: “L’aumento di macchine e robot, capaci di eseguire compiti anche ‘non routinari’ come guidare o condurre diagnosi, potrebbe infatti aiutare a ridurre la mancanza di skill permettendo ai professionisti una maggiore specializzazione”.

Mettere in luce soprattutto le abilità di tipo tecnico non indurrà un ritorno a sottostimare le soft skills, anzi: la loro rilevanza cresce di pari passo. Sono maggiormente ricercate all’aumentare della qualifica e quindi della responsabilità del candidato. Tra queste, quella che si riscontra con più facilità nel mercato del lavoro, è la capacità di lavorare in gruppo e non sono da sottovalutare il problem solving e la gestione del tempo.
Secondo il World Economic Forum, nel 2020 le soft skills più richieste saranno proprio la capacità di problem solving, seguita dal pensiero critico, creatività, coordinamento con gli altri e intelligenza emotiva. Quest’ultima in particolare richiede l’attitudine a saper riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. Mentre per quanto riguarda le hard skills più ricercate dalle aziende spiccano competenze in ambito tecnologico, analisi, sviluppo di dispositivi mobile e progettazione di interfaccia utente. In un mercato in continuo mutamento il saper essere diventa importante quanto il saper fare e le hard e soft skills si rivelano egualmente fondamentali per la buona riuscita di un colloquio.

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