Il Consiglio d’Europa chiede all’Italia di introdurre con un’urgenza il reato di tortura
Il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha chiesto all’Italia di introdurre “con urgenza” il reato di tortura e trattamenti degradanti, assicurando che siano sanzionati adeguatamente e gli autori non possano più beneficiare restare impuniti. Il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha ritenuto insufficienti le misure adottate dall’Italia per dare esecuzione alla sentenza di condanna della Corte europea dei diritti umani sul caso Cestaro (irruzione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova) emessa il 7 aprile 2015. Il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha sottolineato che un progetto di legge sulla materia è fermo in Parlamento, chiedendo alle “autorità” italiane “di agire con urgenza per finalizzare senza più attendere il processo legislativo per assicurare che la legge nazionale sanzioni tutte le forme di trattamento proibite dall’articolo 3 della convenzione europea dei diritti umani (proibizione assoluta di ricorrere a tortura e maltrattamenti inumani e degradanti) e che gli autori di tali atti non possano più beneficiare di misure incompatibili con la giurisprudenza della Corte”. Il Consiglio d’Europa non è un’istituzione dell’Unione europea.