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Olanda al voto. Vincono i liberali di Mark Rutte

Il primo degli appuntamenti elettorali in programma nell'Unione europea per il 2017 si è concluso con la vittoria del premier uscente e la crescita del partito euroscettico di Wilders
di Redazione

Il Partito Popolare per la Libertà del primo ministro olandese uscente, Mark Rutte, ha vinto le elezioni politiche che si sono tenute ieri, mercoledì 15 marzo 2017, per il rinnovo dei 150 seggi della Camera bassa del Parlamento dei Paesi Bassi. Questa è la prima notizia. La seconda riguarda il risultato ottenuto dal Partito per la Libertà, il movimento anti-europeista guidato da Geert Wilders (ormai il secondo partito del Paese) che aveva condotto una campagna elettorale promettendo l’uscita del Paesi Bassi dall’Unione europea e una linea dura nei confronti dell’immigrazione e della minoranza musulmana presente nel Paese. Un altro dato importante riguarda l’affluenza: si è recato alle urne l’80% circa degli aventi diritti al voto, si tratta dell’affluenza più alta degli ultimi 30 anni.

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Seppure in calo rispetto alle ultime elezioni politiche – nel 2012 il Partito popolare per la Libertà aveva conquistato 41 seggi –, il partito di Rutte ha ottenuto il 21,3% delle preferenze, che gli consentono di prendersi 33 seggi, al di là di diverse previsione.
Due degli ultimi sondaggi diffusi prima del voto – uno condotto da I&O Research e l’altro da IPSOS –, pur prevedendone la vittoria, stimavano che il Partito Popolare per la Libertà non sarebbe riuscito a sfondare, anche se di poco, la soglia dei 30 seggi.
Per poter governare il partito di Rutte dovrà formare una coalizione: nessuna delle formazioni politiche in lista ha ottenuto il numero di seggi necessari (76) per avere la maggioranza parlamentare.
Il Partito per la Libertà di Wilders ha ottenuto il 13,1% dei voti. Comprensibile, dunque, la soddisfazione del presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, che si è complimentato al telefono con Rutte. Quello degli olandesi è stato “un voto per l’Europa, un voto contro gli estremismi”, ha commentato Juncker.
Il partito di Wilders ha ottenuto un seggio in più dei democristiani del CDA, terzi con il 12,4% preferenze totali, e dei liberali progressisti del D66 (12,1%). In crescita, i verdi del GroenLinks – passati dal 2,3% delle ultime elezioni al 9% dei voti, che si traducono i 14 seggi (fino a ieri ne avevano quattro) – e il partito anti-razzista Denk, che con il 2,1% entra per la prima volta in parlamento con tre rappresentanti.

 

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