Consumi ancora deboli a inizio 2017
I nuovi dati diffusi dall’Ufficio studi della Confcommercio certificano ancora una volta la fragilità dei consumi italiani che, nonostante i rialzi di qualche mese fa, a febbraio si sono mostrati nuovamente in calo congiunturale, seppur lieve.
In effetti, l’Indicatore dei Consumi della Confcommercio mostra una sorta di stazionarietà negli ultimi mesi monitorati. Dopo il +0,3% di agosto – l’aumento congiunturale più marcato dell’ultimo anno – l’indice ha sempre riportato variazioni vicine allo zero per sfociare poi al -0,1% delle ultime rilevazioni.
Dalle tabelle si può notare come, sia l’indice relativo ai servizi che quello relativo ai beni, abbiano riportato andamenti piuttosto altalenanti nell’ultimo periodo. Per quanto riguarda i servizi al +0,6% di luglio sono seguite sempre variazioni positive (comprese tra il +0,1% ed il +0,3%), meno che a gennaio, quando l’indice è sceso dello 0,3% rispetto a dicembre, e a febbraio, che ha riportato una variazione nulla.
Ancora più altalenante l’indice dei beni. L’aumento più consistente si è registrato ad agosto 2016 e a gennaio 2017, +0,3%, mentre gran parte delle rilevazioni hanno mostrato contrazioni comprese tra lo 0,1% e lo 0,3%. Gli ultimi dati mostrano un -0,2% per febbraio, legato soprattutto al calo dello 0,4% registrato dai consumi di beni alimentari e di bevande.
La fragilità dei consumi italiani è osservabile, in parte, anche dall’andamento degli acquisti dall’estero. A gennaio 2017 le importazioni hanno registrato infatti un calo dello 0,2%, riflettendo, appunto, non solo il rallentamento del commercio a livello mondiale, ma anche la debolezza della domanda interna. Tra le contrazioni maggiori figura quella degli acquisti di beni di consumo, che riportano infatti un -5,5%.