CsC: “La ripresa globale non tradisce le attese di grande vivacità”
“La ripresa globale, in atto da metà 2016, non tradisce le attese di grande vivacità”. Lo scrive il Centro studi Confindustria, CsC, nella Congiuntura flash di marzo. “Il 2017 si candida a diventare il primo anno dal 2011 in cui le previsioni siano non solo confermate ma addirittura ritoccate all’insù”, osserva il CsC. “Lo slancio trae forza dalla sua coralità: vi contribuiscono, come non accadeva da anni, sia i paesi avanzati, compresi l’Eurozona e il Giappone, oltre agli USA, sia gli emergenti (Cina e India, ma anche Russia e, in ritardo, Brasile). L’industria manifatturiera, la cui produzione è osservata un po’ ovunque in rapido aumento, è il volano; il commercio estero, che è tornato a espandersi con vigore, è la cinghia di trasmissione. Il legame forte tra il primo e il secondo sono gli investimenti”. Il CsC sottolinea che esistono ancora diversi rischi: “Il diffondersi del protezionismo (ribadito dall’esito del G20) e di altre misure di stampo populistico (adottate anche da governi che non si presentano come tali); l’incertezza politica, con elezioni importanti in Europa e conseguenze degli esiti delle urne nello scorso anno (Brexit, presidenziali americane)”.